Da Un Lato i numeri, agghiaccianti. Non
sorprendono, certo, ma leggerli tutti insieme fa impressione. Dal 60 all’80%
delle morti per malattie epatiche in Europa è dovuto ad eccesso di alcol,
secondo dati Oms 2015. Così come il 6% dei cancri del mondo. E, secondo il dipartimento
di Salute britannico, il 75% dell’alcol venduto è consumato da bevitori a
rischio. Le morti correlate all’alcol sono inoltre stimate in 493.ooo all’anno
globalmente. L’Europa è la regione del mondo dove si beve di più. E infatti
l’alcol è una delle maggiori cause di malattia del fegato, inclusa la cirrosi,
uccidendo circa 170.000 persone all’anno. I soliti paesi del Nord Europa,
direte, dove l’abitudine al bere non è legata alla convivialità ma all’eccesso,
ai weekend a fortissimo tenore alcolico. E invece l’ultima relazione del
ministero della Salute al Parlamento sull’alcol sottolinea come non solo
aumentino i bevitori occasionali fuori pasto, ma soprattutto il binge drinking
tra i giovanissimi, che l’alcol non dovrebbero neanche poterlo comprare.
L’Italia si sta allineando ai consumi, e alle modalità di bere del Nord Europa?
“spero di no, perché anzi per noi siete un modello – spiega Frank Murray,
presidente del Royal College of Physician of Irelad – perché con le vostre
leggi, come il divieto di vendita notturna negli autogrill o l’aumento della
tassazione, siete riusciti a far scendere il numero delle cirrosi. In Irlanda
abbiamo tre morti al giorno legati all’alcol, una per incidenti o suicidio e le
altre due per cirrosi e cancro al fegato. Dal ’78 a oggi il tasso di cirrosi è
triplicato e dobbiamo correre ai ripari”.
Bisogna controllare la
pubblicità palese e occulta in Tv e su tutte le piattaforme seguite dai giovani
E proprio la cirrosi alcolica sarebbe associata-secondo uno
studio presentato al congresso Easl sulle malattie del fegato, che si è appena
chiuso ad Amsterdam – al freddo e alle poche ore di luce, tipiche dei paesi del
nord Europa. Un gruppo internazionale di scienziati ha analizzato i dati di
oltre 190 paesi trovando che ogni aumento di un grado Celsius di temperatura
corrispondeva una diminuzione della cirrosi attribuibile all’alcol dello 0,3%.
“Questo – precisa Ramon Bataller, dell’Università della North Carolina, Chapel
III – suggerisce che bere troppi alcolici aumenta il rischio di cirrosi
alcolica”. Per correre ai ripari, qualche idea la presenta Nikolai Pushkarev,
della Epha, l’alleanza europea per la salute pubblica: abolire la pubblicità di
cibo non salutare e alcolici durante le ore di punta in televisione,
scoraggiare l’autoregolamentazione delle aziende e incoraggiare una
legislazione nazionale o transnazionale, abolire le pubblicità degli alcolici
nei programmi, permettere ai governi di poter bloccare una trasmissione per
motivi di salute pubblica, utilizzate obbligatoriamente il profilo nutrizionale
dell’Oms su tutte le bevande alcoliche. Ed estendere queste regole alle
piattaforme di condivisione video. Tutte misure che certamente scoraggerebbero.
Perché una cosa bisogna chiarirla. Non c’è un consumo d’alcol suggerito, al
massimo ce n’è uno tollerato. E non c’è un limite considerato sicuro,
soprattutto quando poi ci si mette al volante.
Elvira Naselli – Salute – La Repubblica – 25 aprile 2017 -
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