In Francia la famiglia si è messa en marche!. E mostra di essere al passo
con i tempi e le sensibilità che cambiano. In questi giorni la politica e la
società transalpine ci hanno offerto due esempi di questa civilissima apertura
al futuro. Il primo viene dalla storia d’amore tra Emmanuel Macron e Brigitte Trogneux,
ventiquattro anni più di lui e oltretutto sua ex insegnante. Un amore scoppiato
quando Emmanuel era ancora minorenne. Un doppio schiaffo all’icona familista
che domina l’immaginario mediatico. E che ha sempre meno rispondenza nella vita
reale di milioni di coppie. L’altro
esempio è quello di Etienne Cardiles, il compagno di Xavier Jugelé,
l’agente trucidato sugli Champs Elysées lo scorso 29 Maggio. La Repubblica
francese ha chiamato a commemorare il poliziotto non la madre o i fratelli ma qui,
Xavier aveva scelto di dividere la sua esistenza, alla faccia del bigottismo
agropastorale purtroppo ancora tanto diffuso. E il discorso di Etienne è stato
una lezione di civiltà. Il suo “ti amo” pronunciato durante la cerimonia alla
presenza delle autorità e davanti alle telecamere di mezzo mondo, è stato un
gesto rivoluzionario. Tipico di un paese che, come mostra la storia, alle
rivoluzioni ci crede e le fa. Nel pubblico come nel privato. Perché a metterle
in moto sono i cittadini. Con il coraggio delle idee, con le loro condotte
quotidiane. Credendo davvero e non solo a parole, che la famiglia è un bene
comune, non una mummia imbalsamata nei secoli dei secoli. E che la sua ragion
d’essere è semplicemente l’amore.
Marino Niola – Miti D’Oggi – Il Venerdì di La Repubblica – 5
Maggio 2017 -
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