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lunedì 27 luglio 2015

Lo Sapevate Che: Il fascino indiscreto della Grecia classica da Socrate a Socrates...



Se la Grecia ce la farà (e non è affatto detto) sarà perché ha fatto valere la forza di un mito – la rocca del Partenone, sotto cui il popolo infila le schede OXI, assomigliava alla rappresentazione dei Persiani di Eschilo, con i reduci di Salamina in prima fila – e riavviato i ricordi di quello che la vecchia classe dirigente europea aveva studiato a scuola: Socrate, Antigone, Edipo ed Odisseo hanno fatto da fideiussori per quella stupida rata condominiale non pagata. Il parlamento europeo ha rabbrividito davanti alle parole brutali del suo presidente, il socialista (!) tedesco Martin Schulz contro i greci. Filippo Maria Pontani, grecista (il libro di suo padre sulla poesia greca è stato fascinoso per generazioni di studenti italiani) mi segnala, però l’applaudita risposta del vecchio partigiano greco Manoli Glezos: “ Prima di tutto, da un error le mosse/ hai prese, o forestier, quando in Atene/tu cerchi un re: qui non comanda uno solo:/ libera è la città: comanda il popolo…”; parole di Euripide, modernissime a Strasburgo. Italia e Germania sono i due Paesi in cui lo studio del greco classico è stato, fin dai primi dell’Ottocento, la pietra angolare dell’educazione della classe dirigente. In Prussia a partire dal 1810, nel Gymnasium concepito da Withelm Von Humboldt, in un’epoca di spinta romantica e fervore neo-classico; in Italia dai primi programmi della scuola pubblica post unitaria, amplificati dalla riforma di Giovanni Gentile nel 1924. L’Italia divenne l’unico Paese europeo in cui al Liceo Classico il greco antico si studiava ogni giorno dai tredici ai diciotto anni, gli studenti traducevano dal greco al latino e sapevano cosa significa: “ otorinolaringoiatra”. Anche la neonata democrazia americana ammirava la Grecia, tanto che seriamente si pensò di adottare il greco antico come lingua ufficiale; e d’altra parte il famoso appello di Lincoln a Gettysburg suona ancora oggi molto ateniese. La Grecia comparve anche in luoghi inaspettati come il Brasile, Paese in cui la dittatura militare subì un serio smacco dalla squadra di calcio del Corinthians, che adottò la propria “democrazia” (giocatori e allenatore decidevano insieme come giocare), guidata  da un genio del calcio di nome Socrates. Contestato da più parti come anacronistico ed elitario, lo studio del greco antico è oggi purtroppo in fortissimo declino; si preferiscono insegnamenti più monetizzabili. In Italia gli studenti del liceo classico sono dimezzati negli ultimi otto anni fino a scendere al 5,5 per cento del totale. In tutta Italia non sono più di 35 mila e i professori di greco sono ridotti a poche centinaia, con serie difficoltà a trovare un posto di lavoro. Peccato. Uno che in parlamento sapesse rivolgersi ai tedeschi citando loro, in greco, qualche esempio di tirannicidio, ci sarebbe stato comodo, mentre invece noi sforniamo solo inutili twittatori. Matteo Renzi aveva cominciato bene, l’anno scorso parlando a Strasburgo della “generazione Telemaco”. Purtroppo, si è capito troppo presto che non era farina del suo sacco.
Enrico Deaglio – Annali - <il <venerdì di Repubblica – 17 luglio 2015

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