Gentile Serra, Leggo su
Repubblica questa frase di Walter Benjamin: “Il capitalismo è un culto che non
consente espiazione, ma produce colpa e debito” (1921). Non capisco come le
forze politiche di destra, fautrici del liberismo capitalistico possano oggi
ergersi, soprattutto in Italia, ad alfieri dell’antieuropeismo. L’Europa così formata, oggi,
quella in mano alle banche all’alta finanza, è esattamente il risultato di quel
culto del capitale che esse hanno idolatrato per tutto il 900. Chi è causa del
suo mal pianga se stesso.
Giovanni Salvastano
Caro Savastano, se la sinistra è confusa e complicata, la
destra non è da meno. In un recente Ballarò,
Oscar Giannino (..) ha ripreso una scatenata Giorgia Meloni per ricordarle,
appunto, che una destra che si rispetti ha ben presenti le regole del capitale
e delle banche, e non strilla nelle piazze nel nome del popolo oppresso e
indebitato. Meloni potrebbe dire, in sua
difesa, che non appartiene alla destra delle regole, quella della grande
borghesia. Rappresenta l’ultima leva della destra populista e piccoloborghese, quella che con il suo
campione Mussolini tuonava contro la plutocrazia (molto antisemitismo proprio
da lì proviene). Il fascismo, malgrado l’ostentata baldanza plebea, seppe poi
intrattenere eccellenti rapporti con gli agrari egli industriali, tanto che i
“rossi” ebbero ottime ragioni per definire gli squadristi, che reprimevano gli
scioperi con la violenza e devastavano le sedi sindacali, “cani da guardia
della borghesia”. E Hitler, senza i Krupp, non avrebbe potuto fare la brillante
carriera politica che lo ha poi condotto dritto all’inferno, lui e il suo
sventurato popolo. Eppure parecchia destra, ancora oggi, ama sentirsi “rivoluzionaria”,
o perlomeno frondista. Perfino Renato Brunetta, che negli anni di Berlusconi si
è fatto strada come trombettiere del liberismo. Preferisco, di gran lunga, la
destra d’ordine che difende il capitalismo e venera i mercati. Per esempio la
Merkel. E’ un interlocutore più serio, più credibile, più lucido e se posso
aggiungere più onesto. Qualora volessi capire qualcosa di capitalismo e mercati
non chiamerei mai Meloni o Brunetta. Chiamerei Oscar Giannino, ma solo perché
la Merkel, inspiegabilmente, non ha mai voluto darmi il suo numero di
cellulare.
Michele Serra – Per Posta – 17 luglio 2015
Nessun commento:
Posta un commento