Se li chiami a muso duro evasori fiscali rischi una querela.
Per carità. Definiamoli allora semplicemente benefattori di se stessi.
Principali azionisti di quella potente industria dell’evasione e della
corruzione che non conosce frontiere. Fenomeno transazionale di cui la dolce
Svizzera è l’epicentro. Cassaforte di fortune immense e di segreti indicibili.
Solo in parte ora svelati, grazie alla divulgazione dei nomi più in vista
contenuti nella lista Falciani da parte del consorzio internazionale di
giornalismo investigativo (Icj) di cui “l’Espresso”, unico membro per l’Italia,
fa parte insieme a 60 testate di 47 paesi. Un lavoro in pool durato oltre sei
mesi. (..). Sono 7.499 i clienti della HSBC, la grande banca londinese nella
cui sede di Ginevra i nostri connazionali hanno depositato nei primi anni di
questo secolo 7,5 miliardi di dollari. Nella classifica mondiale della HSBC
l’Itala risulta quinta per numero di clienti e settima per quantità di soldi
custoditi. La facilità con cui sono state accumulate ingenti ricchezze oltre i
confini nazionali è impressionante. Abbiamo Ricostruito le vicende di decine di
“risparmiatori” eccellenti (..). Un’inchiesta giornalistica sul campo, basata
sui riscontri che siamo riusciti a raccogliere autonomamente. Complessa, perché
non è facile decrittare le informazioni contenute nei files che Harvé Falciani
ha sottratto alla banca per la quale lavorava. Per questo, d’intesa con gli
altri giornali del network, evitiamo di pubblicare in maniera indistinta e
sommaria tutti i nomi, quando non siamo in grado di contestualizzare e
specificare le singole posizioni. Emerge uno spaccato dell’Italia profonda in
continua lite con il fisco. Chi ha mezzi e opportunità se la cava. Così sebbene
la lista Falciani fosse nota alle autorità italiane almeno dal 2010, gli
accertamenti svolti dalla Guardia di Finanza si sono rivelati un flop: solo 190
persone sono rimaste incagliate nelle maglie dei controlli. Davvero pochino. Tutti
gli altri in qualche modo hanno messo le carte a posto i più avvalendosi dello
“scudo” innalzato da Giulio Tremonti. Il buco nero del nostro sistema fiscale. L’Universo Opaco orbitante intorno alla banca britannica HSBC rimanda allo scandalo
Luxleaks, denunciato nel novembre scorso sempre dall’ “Espresso”: le disinvolte
pratiche fiscali adottate in Lussemburgo nel ventennio in cui primo ministro è
stato l’attuale presidente della commissione europea Jean Juncker. Così mentre
l’Unione europea chiede continui sacrifici ai paesi membri, le tensioni tra gli
Stati sono al livello di guardia, i conti pubblici sotto pressione, il
disvelamento di un sistema iniquo e omertoso (..) Quale Europa vogliamo
costruire? Le reazioni politiche in Italia all’affare Swissleaks sono state
tiepide. Il partito trasversale dei furbetti non conosce crisi né scissioni.
Tuttavia il governo è alle prese con la riscrittura del decreto legislativo
sulla delega fiscale; quello, per intenderci, nel quale una manina aggiunse
alla vigilia di Natale un codicillo pro Berlusconi. Nei prossimi giorni il
nuovo testo sarà rappresentato in consiglio dei ministri. Quale occasione
migliore per fare chiarezza su come Renzi intenda contrastare i re
dell’evasione.
Twitter@VivinanzaL – Luigi Vicinanza - Editoriale –
L’Espresso – 19 febbraio 2015 -
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