Aldilà Della coincidenza temporale, cosa accomuna
le vicende di Charlie Hebdo e di Dominique Strauss-Kahn? I sopravvissuti del
giornale satirico hanno dichiarato che se fossero tornati in edicola questa
settimana (lo saranno solo il 25 febbraio) si sarebbero occupati in copertina
dell’ex direttore del Fondo monetario internazionale, 65 anni, sotto processo a
Lille per sfruttamento aggravato della prostituzione: rischia fino a dieci anni
di carcere. Se ne sarebbero occupati per sostenere quale linea? E cosa avrebbe
disegnato il mai troppo compianto Geroges Wolinski, il re dei vignettisti
sessuomani finito spesso nel mirino delle femministe e accusato di machismo? Sia Chiaro, se Dsk
è responsabile davvero del reato che gli viene imputato deve essere condannato
e non c’è altro da aggiungere. Ma è lecito nutrire qualche dubbio. La stessa
procura aveva chiesto l’archiviazione e solo l’ostinazione dei due giudici
istruttori lo ha portato alla sbarra. Dsk ha un appetito sessuale pantagruelico,
come lui stesso ha ammesso definendosi “libertino”. E’ stato attivo
protagonista di diverse orge. Sostiene, ed è difficile credergli, che non
conoscesse la professione delle signorine che gentilmente gli si offrivano: ma
non è reato in Francia essere cliente di prostitute e non è nemmeno passata una
proposta di legge in tal senso promossa qualche qualche mese fa dall’allora
ministro per i Diritti delle donne Najat Vallaud-Balkacem. Pare Arduo
d’altro canto dimostrare lo sfruttamento, visto che Strauss-K non pagava
nemmeno le squillo d’alto bordo con cui giaceva. Il sospetto è che nella laica
Francia di ogni libertà. compresa quella dei comportamenti sessuali, sia in
atto uno strisciante ritorno neo-puritano contro il quale, c’è da giurarci.
Wolinski si sarebbe schierato con tutta la forza della sua matita. Che poi un
incontinente satiro, nonostante i sondaggi favorevoli, non fosse adatto a fare
il presidente della Repubblica perché ricattabile è vero. Ma questa è un’altra
storia e ha a che vedere con la politica, non con le aule dei tribunali.
Gigi Riva – Analisi – L’Espresso – 12 febbraio 2015 -
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