Non tutte le carezze, sono uguali, e ora stiamo cominciando a
capire il perché. Grazie a una ricercatrice dell’Università Jhon Moores di
Liverpool, Susannah Walker, che ha cercato di individuare le parti del corpo
più sensibili a questo tipo di contatto. Una sensibilità dovuta a un tipo
particolare di fibre nervose – dette C tattili – sottili e specializzate a
percepire le sensazioni più lievi, come il rocco di una mano. Sapevamo già che
queste fibre non sono distribuite uniformemente in tutto il coro: le palme
delle mani e dei piedi, ad esempio, ne sono prive. Walker ha deciso di mapparne
la distribuzione, mettendo in relazione i risultati ottenuti con volontari
umani e animali, per capire il rapporto tra la presenza di fibre e una maggiore sensibilità. E ha
mostrato che nei topi le fibre C tattili sono particolarmente fitte sul dorso e
sulla parte superiore degli arti. E anche i volontari umani cui è stato chiesto
di valutare il gradimento di un tocco gentile in varie aree del corpo, hanno
trovato più gradevole una mano che sfiorava loro le spalle o la schiena,
rispetto ad esempio all’avambraccio.
P.E.C. – Sensazioni – L’Espresso - 12 febbrario 2015 -
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