Ho riletto in questi giorni un mio vecchio libro. L’ho
scritto nel 1998, sono passati diciassette anni da allora e tante cose sono
cambiate. Non dentro di me, ma intorno a me. Non è un saggio, questo libro, ma
un romanzo ed è intitolato “Il labirinto”. Lo ricordo qui perché nel corso del
racconto uno dei personaggi pone al suo interlocutore una domanda: “Che cos’è
la verità?” e l’altro gli risponde: “La verità non esiste. Ciascuno di noi ha
una sua verità e crede che sia quella la verità assoluta, ma sbaglia di grosso,
è soltanto la sua”. Io ho sempre pensato questo e molte volte l’ho scritto,
come nel “Labirinto”. Oggi dall’inesistenza della verità assoluta traggo
un’altra domanda e un’altra risposta: se ciascuna ha una sua verità, allora il
falso non esiste. Ciò che è falso per te può essere il vero per me. Ma come può
reggere una società, una nazione e addirittura una società globale di tutto il
mondo se verità e falsità sono la stessa cosa? Come può esistere qualcuno che
decide per tutti imponendo agli altri la sua verità-falsità? Qui nasce il
pensiero dell’anarchia: gli anarchici proclamano appunto che la mia verità è
soltanto mia e non tua e riescono a stare insieme proprio perché sono
accumunati dalla stessa convinzione. Ma questa aggregazione di diversi potrebbe
governare una città, una regione, una nazione o addirittura l’intero mondo? No,
non potrebbe se nessuno può decidere per tutti. Quindi L’Anarchia è
un’associazione di pochi che non dirigono nessuno. Subiscono le decisioni prese
da altri. In taluni casi si sono ribellati anche con la violenza delle armi, ma
sono stati sterminati. Da parte loro hanno anche compiuto atti di
terrorismo,rispettando di solito donne e
bambini e attaccando soltanto qualche potente: un re. un dittatore, un ministro
importante. Il re d’Italia Umberto I fu ucciso
da un anarchico. (..). Il significato del ragionamento fin qui esposto
(che non è certo una mia scoperta perché fu fatto da Aristotele più di duemila
anni fa e poi ripetuto centinaia di volte) è che la classe dirigente decide e
fa approvare dalla plebe le sorti di una nazione sulla base di una
verità-falsità e così e solo così può essere governato il mondo. Mi Si Può Obiettare che anche questa mia affermazione può essere falsa e
che ci sono altri modi di governare. Ma quali? Risposta. credendo che la verità
assoluta esiste d è quella voluta da Dio. Certo, chi ha fede in Dio la verità
assoluta ce l’ha in tasca perché chi comanda è un essere superiore, eterno,
onnipotente, onnisciente, onnipresente che detta agli uomini le regole della
convivenza. Quelle regole che emanano da Dio sono tuttavia indicate da uomini
in carne ed ossa che rappresentano Dio sulla terra. Sono cioè altri uomini in
tutto simili a noi, che agiscono in nome della fede in Dio ma non parlano con
Dio, sostengono che sono loro a interpretare la sua volontà. Questi uomini,
questi religiosi, governano indirettamente i popoli o addirittura direttamente
nei Paesi che affidano ai religiosi o alle persone da loro scelte il governo
della comunità. Si chiamano teocrazie, vigenti soprattutto in Paesi di
religione musulmana. Per finire: le classi dirigenti governano sulla base d’una
religione o sulla base d’un popolo che ha accettato una verità comune sapendo
oppure non sapendo che quella verità comune non ha alcuna base di verità, ma è
però indispensabile per non precipitare nell’anarchia, cioè nel caos sociale.
Siate contenti di questa soluzione perché altre non ce ne sono.
Eugenio Scalfari Il
vetro soffiato – L’Espresso – 19 febbraio 2015.
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