Le definizioni lasciano
il tempo che trovano. Se invece della repubblica delle banane fossimo quella
delle mele, o quella di fagioli borlotti, nessuno avrebbe nulla da ridire.
Tanto, come diceva il saggio, noi non siamo una repubblica ma una penisola.
Di qui è passato per millenni e seguita a passare il mondo,
come attraverso la porta girevole di un hotel in cui alla fine molti finiscono
col restare, ognuno in una stanza diversa, ognuno ormai con il suo viaggio da
fermo. Governare non è inutile, è dannoso. Per fortuna questo si è capito, e le
nuove cartelle della tombola che sono state distribuite non prevedono più i
numeri, dal momento che il gioco non prevede più vincite. Il nostro sogno è una
crociera sull’Arca durante il diluvio universale, per poi raccontarla a mondo
ricostruito. Perché, io c’ero.
maxbucchi@yahoo.it – Il Venerdì di Repubblica – 20
febbraio 2015
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