Ci
sono (per esempio La Spezia) dove centrosinistra e sinistra avevano, al primo
turno, tre candidati, in sprezzante polemica l’uno con l’altro. In quel caso
perdere non è solo garantito. E’ anche giusto. E’ un obiettivo tenacemente
perseguito e alla fine ben meritato. La ingovernabilità presunzione di Renzi e
il vecchio calcificato settarismo dei suoi odiatori porteranno quasi certamente
allo stesso esito anche alle politiche: perché nei miracoli non crede più
nessuno, forse nemmeno chi, come Pisapia e Prodi, sta provando a progettarne
uno. Nel frattempo i voti di destra tornano a casa, come i bambini dopo le
vacanze. Il Movimento di Grillo è servito a tenerli ben custoditi, e a ogni
ballottaggio li riconsegna al mittente in ottime condizioni: come nuovi. Alla
fine della parabola non stupirebbe scoprire che soprattutto a questo è servito
il grillismo: sbarrare la strada alla sinistra dopo il crollo di Berlusconi
(chiedere notizie a Bersani) e riconsegnare il paese alla destra. Da un certo
punto di vista, un capolavoro politico.
Michele Serra- La Repubblica – 27 giugno 2017
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