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sabato 3 giugno 2017

Lo Sapevate Che: La legge sulla legittima difesa? Piacerebbe a Machiavelli...



Anche al netto dei pasticci sulle differenze fra un’aggressione di giorno e una di notte o ai primi albori o verso l’imbrunire, la legge sulla legittima difesa, per come è concepita, mette a rischio una serie di categorie. Si tratta di coniugi sgradite o infedeli e relativi amici o amiche, figli tiratardi distratti, vicini importuni passanti, animali randagi. All’ultimo posto metterei i ladri d’appartamento. Il dibattito sulla sicurezza è un esempio di come ormai dal discorso pubblico stia sparendo ogni traccia di razionalità, per lasciare il posto a uno scontro di sentimenti. Un sentimento pacifista, per così dire, che rifugge senza se e senza ma dall’uso della violenza. Opposto a un sentimento aggressivo che celebra la figura del giustiziere. In messo oscilla al solito un pezzo di sinistra che misteriosamente si considera moderna quando adotta vecchi pregiudizi considerati reazionari ai tempi del mio liceo. In questo teatrino è del tutto assente l’oggetto reale. In questo caso, come si riducono i furti in casa? Chiunque abbia sfogliato statistiche in materia sa che l’uso delle armi private non risolve nulla. Esistono sistemi assai più efficaci e meno pericolosi. Per anni ho scambiato casa con amici californiani che non capivano la mia ossessione di chiudere ogni porta o cancello, “Qui non ruba mai nessuno” era la risposta. I furti in casa nella violenta Los Angeles sono una rarità. L’ultimo caso di una banda, composta da giovani di buona famiglia, ha generato un’ampia letteratura e anche un bel film di Sofia Coppola (Bling Ring). Le case sono video sorvegliate, la polizia arriva in un baleno, le pene sono severe e soprattutto la rete dei ricettatori è stata demolita: impossibile piazzare la refurtiva. Nel quartiere di Roma dove abito, invece, le telecamere sono rare, la polizia non ha mezzi per intervenire e la vostra bicicletta o il televisore vengono riciclati senza fatica al mercatino della domenica. A che cosa serve dunque la nuova legge? A nulla, in concreto. Simbolicamente, serve a incoraggiare un superomismo di massa compensatorio della perdita progressiva di potere dei cittadini. L’uomo della strada è depredato di diritti, reddito, dignità, ma in compenso gli si fornisce l’illusione di poter fare lo sceriffo in casa sua, così com’è invogliato a prendersela con i più deboli, i poveri, gli immigrati, le minoranze. Chi combatte questa sottocultura, che alimenta razzismo, omofobia e femminicidio, è bollato come buonista. Così, scriveva Macchiavelli, si lascia il popolo soddisfatto e stupito.
Curzio Maltese –Contromano – Il Venerdì di La Repubblica – 26 Maggio 2017 -

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