Molti dicono che quando un uomo trova finalmente
la donna della tua vita ha raggiunto il culmine della felicità. Guai a perderlo
quel culmine perché in quel caso l’infelicità avrà il sopravvento e il
rimpianto diventerà il sentimento dominante. Come dire che il passato dominerà
i suoi pensieri insieme alla nostalgia per ciò che ha perduto. Questa massima è
vera soltanto in parte. Anzi, a pensarci bene, non è vera affatto perché mette
in discussione l’amore e la speranza, due sentimenti che regolano il futuro e
aiutano a vivere. La donna della tua vita: anzitutto è quella che ti ricambia.
Se ti innamori di una che non ti considera affatto, il sentimento amoroso non
scatta perché ha bisogno, per essere profondo e duraturo, di reciprocità. Se
quella manca è possibile che emerga un sentimento di antipatia, di rivalità o
addirittura di vendetta. L’amore mancato può suscitare un dramma. Quanti libri
sono stati scritti su questo argomento? Le opere più belle della letteratura,
della musica, delle canzoni, sono nate proprio da queste vicende: un amore che
ha impegnato uno solo ma non l’altro oppure, molto spesso, ha avviato un
graduale vuoto sentimentale e consentito altri incontri o scontri grammatici
prima di una fine accettabile L’amore è uno dei sentimenti fondamentali della
vita ed è l’origine di gran parte degli altri: la gelosia, l’odio, l’abitudine,
la speranza, la delusione, l’altruismo, l’egoismo. L’amore fa nascere perfino
le religioni: Dio ti ha creato e perciò ti ama e tu che sei la sua creatura ami
il tuo Creatore. Vedete che cos’è l’amore? Alcuni pensatori hanno sostituito
l’amore con un altro sentimento, apparentemente affine ma in realtà del tutto
diverso e l’hanno chiamato amicizia, Il più importante di questi pensatori è
stato Michel de Montaigne. Una parte dei suoi “Essais” è stata dedicata proprio
a dimostrare la prevalenza dell’amicizia su tutti gli altri sentimenti. Qual è
la differenza tra micizia e amore secondo Montaigne? Anzitutto manca nell’amicizia
ogni sorta di attrazione sessuale che invece nell’amore di solito c’è, anche se
è soltanto uno dei molti aspetti. L’amicizia è tutt’altra cosa: è un rapporto
basato sulla stima, sull’affetto e quasi sempre su un fine comune da
raggiungere e magari da far realizzare anche ad altri. Per esempio il
patriottismo genera amicizia, la protezione dei poveri si fonda sull’amicizia,
il volontariato è un’amicizia. La puoi chiamare anche cameratismo, fiducia,
entusiasmo, ma la parola amicizia si distingue dagli altri sentimenti prima nominati:
l’amicizia, quella vera, riguarda soprattutto due persone e non una
collettività. Tu puoi avere molti amici, ma l’amicizia lega due persone: io e
te. Ci possono essere molti io e te, ma ciascuno di questi rapporti riflette un
affetto duale. Se poi i rapporti duali coinvolgono un gruppo più o meno
numeroso sono comunque limitati a poche decine di persone, allora nasce
un’amicizia di gruppo. Una delle differenze tra amicizia e amore è proprio
quella di gruppo: l’amicizia consente e alimenta la nascita di un gruppo,
l’amore no, l’amore è assolutamente esclusivo, è un “io e un “tu” che non
possono assolutamente estendersi, anche perché contengono un rapporto sessuale
che esclude una condivisione con altri. Un’altra domanda dopo quelle sull’amore
e sull’amicizia ha un carattere esclusivamente culturale ed è la seguente: Qual
è il romanzo più bello fondato sull’amore in tutti i suoi aspetti, come nasce,
come si consolida, come si attenua e come si spegne? Parlo di romanzi per
limitare la risposta, ma potrei estendere la domanda anche alla musica, alla
pittura, alla danza e ad altre arti. Ma restiamo al romanzo. Ci ho pensato
molto prima di parlarne perché, ovviamente debbo darvi qui la mia risposta che
stimolerà la vostra. Ebbene l’elencazione non contiene un solo titolo, ma più
di uno anche perché l’amore non ha un solo stampo, ma parecchi, ed ecco il mio
elenco: il “Rosso e nero” di Stendhal; “Anna Karenina” di Tolstoj, la
“Recherche du temps perdu” di Proust; “I promessi sposi” di Manzoni; “La montagna
incantata “di Thomas Mann; “Madame Bovary” di Flaubert. Qui mi fermo. Ce ne
sono molti altri più moderni e che mi sono molto piaciuti, di Moravia, di
Calvino, di Cassola, di Asor Rosa. In gran parte sono italiani dei miei tempi-
Ci sono naturalmente una quantità di atri titoli e autori da ricordare ma qui
mi fermo. Quando si affrontano questi temi così ardui ci si affida soprattutto
ai classici ed è più o meno quelli che ho citato. Ne aggiungerei ancora
qualcuno: “L’assommoir” e “Nanà” di Zola, e i “Miserabili” di Victor Hugo.
Infine ci sarebbe da citare Dumas, padre e figlio. Sono romanzi storici ma
l’amore inevitabilmente ne fa parte. Dumas (specie il padre) è il migliore
degli scrittori facili ma estremamente dotati della capacità romanzesca e quando
il tempo ti stringe in un angolo avere sottomano il Dumas ti aiuta a sopportare
quella stretta.
Eugenio Scalfari – Il Vetro Soffiato – L’Espresso – 4 giugni
2017 -
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