Un mio amico è sulla
soglia della povertà. Ha una moglie, un figlio, mantiene tre hacker e ha un
pesante riscatto (sulla
Rete) da pagare con un mutuo. Però il trafugatore di dati gli fa da segretario
remoto per pochissimi soldi in più. Gli restituisce i file organizzati e
lucidati, con le note a margine e il curriculum aggiornato che gli fornisce la
Cia. È la situazione dimolti. E poi, perché in fondo ricattare un’azienda
invece di appropriarsene direttamente? Gli antivirus ormai sono come la
preghiera del mattino, un problema di coscienza e di fede e non un fatto
direttamente pratico. Le password si rubano strusciando, oppure a distanza. In
treno, vedendomi armeggiare col portatile, un gentile signore ha detto:
“Guardi, scriva £$/buckGH56pXf, vedrà che entra come nel burro e poi non ci
pensa più. Sono venticinque euro”. Mai spesi così bene.
Massimo Bucchi – Sottovuoto – Il Venerdì di La Repubblica – 2
giugno 2017 -
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