125 ANNI FA LO SCIENZIATO
BECQUEREL SCOPRE LA RADIOATTIVITÀ: SIAMO NELLA BELLE EPOQUE
Nel 1896 lo
scienziato francese Antonie Henri Becquerel scopre la radioattività. Fu il
primo ad accorgersi dell’esistenza di un fenomeno naturale che avrebbe fornito
alla chimica e a alla medicina validi strumenti di indagine.
Antoine
Henri Becquerel si
avvicinò alla scienza da figlio d’arte. Il padre e il nonno erano stati
entrambi fisici di grande fama e avevano insegnato al Muséum national
d’histoire naturelle di Parigi. Si laureò in scienze e in ingegneria, alle quali
si dedicò per tutta la vita.
LE SCOPERTE
La scoperta
dei raggi X nel 1895, da parte di Wilhelm Conrad
Röntgen, lo indirizzò a esperimenti sulle relazioni esistenti fra raggi X
e fluorescenza. Partì osservando la fluorescenza dei minerali di uranio che,
esposti alla luce solare, erano in grado di impressionare una lastra
fotografica in carta nera, posta nelle vicinanze. La scoperta sensazionale fu
nel constatare che lo stesso fenomeno si era verificato con il cristallo e la
lastra chiusi in un cassetto. Ciò era dovuto alla presenza di radiazioni
invisibili sui minerali di uranio, che portarono lo scienziato francese a
concludere che la radiazione era un evento naturale e non necessariamente
indotto da una fonte di energia esterna, sia essa luce solare o altra fonte
artificiale. Espose i risultati dei suoi studi all’Accademia francese delle
Scienze, il 2 marzo del 1896. Da qui si cominciò a parlare in fisica di radioattività,
originata dalla disintegrazione, spontanea o provocata, di un nucleo atomico
con conseguente emissione di radiazioni elettromagnetiche.
IL CONTRIBUTO DEI CURIE
Un contributo prezioso venne dai coniugi Pierre e Marie
Curie che, analizzando diversi campioni di pechblenda (una delle
principali fonti naturali di uranio) ridotti in polvere, scoprirono che non
avevano lo stesso livello di radiazioni. Quest’ultimo era di gran lunga più
elevato in presenza di due elementi, che furono denominati polonio (in onore
alle origini polacche di Marie) e radio (così
chiamato per la sua intensa radioattività). Le vite di Becquerel e dei
Curie s’incrociano per la prima volta quando, nel 1903, fu assegnato loro
il Nobel per la Fisica, per le grandi scoperte che hanno reso
possibili. Una motivazione che riconobbe il primato dello scienziato
francese Bequerel, simbolo bq fu adottato dal
Sistema internazionale come unità di misura della radioattività. Le radiazioni sono utilizzate in
tutti i campi della scienza. Tra le applicazioni più note si ricordano quelle
mediche, che vedono i raggi X utilizzati come strumento diagnostico e
terapeutico della radiologia. Una delle applicazioni più recenti
riguarda la genetica, che sfrutta le radiazioni come agenti mutageni, dando
vita a varietà e razze con caratteristiche nuove.
IL CONTESTO STORICO
Siamo nella Belle epoque, negli
anni delle scoperte, delle innovazioni e dei balli sfarzosi. Indicativamente
gli storici fanno coincidere questo periodo con gli ultimi anni dell’800
fino al 1914, l’anno che precede la Grande guerra.
L’espressione nasce in Francia ed indica una sorta di ottimismo generale.
Benefici di queste scoperte portarono a standard di vita notevoli e a
miglioramenti sociali, ricordiamo: l’illuminazione elettrica, la radio,
l’automobile, il cinema e altre comodità. L’Europa era in pace da trent’anni, cioè da quando la Germania
aveva inaugurato un’industrializzazione e sviluppo che venivano garantite dalla
nuova politica di equilibrio. Nessuno pensava più, quindi, che la guerra
potesse devastare ancora il mondo; nel 1894 ebbe perciò luogo anche il primo
congresso sui giochi olimpici, che stabilì che le Olimpiadi si sarebbero svolte
ogni 4 anni. Durante questo periodo un importantissimo movimento formato
essenzialmente da donne si fece sentire: venivano chiamate suffragette e
rivendicarono il diritto di voto delle
donne. È un’epoca legata ad un ampio sviluppo delle arti: nasce il cinema con i fratelli Lumière, sempre in Francia
si afferma l’Impressionismo con Renoir, Manet, Degas, Cézanne,
Monet. In Italia, con il Manifesto di Filippo Tommaso Marinetti nasce il Futurismo. Nel 1896 “La Bohème” di Puccini consacra lo
stile di vita bohémien, caratterizzato da povertà
volontaria, vite vissute intensamente, anticonformismo, abuso di alcol e
passione incondizionata per l’arte. Tra i simboli della Belle Epoque c’è il
lussuoso treno Orient Express, nato il 2 maggio
1883 per collegare Parigi a Costantinopoli (l’attuale Instanbul).(Elena
Mannarino)
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