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mercoledì 2 marzo 2022

Becquerel scopre la radioattività: Uno scienziato francese si accorse per primo dell'esistenza di un fenomeno naturale che, se governato o indotto artificialmente, avrebbe fornito utili strumenti di indagine alla chimica e alla medicina. In caso contrario, veniva a costituire un pericolo letale per l'uomo.


125 ANNI FA LO SCIENZIATO BECQUEREL SCOPRE LA RADIOATTIVITÀ: SIAMO NELLA BELLE EPOQUE

Nel 1896 lo scienziato francese Antonie Henri Becquerel scopre la radioattività. Fu il primo ad accorgersi dell’esistenza di un fenomeno naturale che avrebbe fornito alla chimica e a alla medicina validi strumenti di indagine.

Antoine Henri Becquerel si avvicinò alla scienza da figlio d’arte. Il padre e il nonno erano stati entrambi fisici di grande fama e avevano insegnato al Muséum national d’histoire naturelle di Parigi. Si laureò in scienze e in ingegneria, alle quali si dedicò per tutta la vita.

LE SCOPERTE

La scoperta dei raggi X nel 1895, da parte di Wilhelm Conrad Röntgen, lo indirizzò a esperimenti sulle relazioni esistenti fra raggi X e fluorescenza. Partì osservando la fluorescenza dei minerali di uranio che, esposti alla luce solare, erano in grado di impressionare una lastra fotografica in carta nera, posta nelle vicinanze. La scoperta sensazionale fu nel constatare che lo stesso fenomeno si era verificato con il cristallo e la lastra chiusi in un cassetto. Ciò era dovuto alla presenza di radiazioni invisibili sui minerali di uranio, che portarono lo scienziato francese a concludere che la radiazione era un evento naturale e non necessariamente indotto da una fonte di energia esterna, sia essa luce solare o altra fonte artificiale. Espose i risultati dei suoi studi all’Accademia francese delle Scienze, il 2 marzo del 1896. Da qui si cominciò a parlare in fisica di radioattività, originata dalla disintegrazione, spontanea o provocata, di un nucleo atomico con conseguente emissione di radiazioni elettromagnetiche.

 

IL CONTRIBUTO DEI CURIE

Un contributo prezioso venne dai coniugi Pierre e Marie Curie che, analizzando diversi campioni di pechblenda (una delle principali fonti naturali di uranio) ridotti in polvere, scoprirono che non avevano lo stesso livello di radiazioni. Quest’ultimo era di gran lunga più elevato in presenza di due elementi, che furono denominati polonio (in onore alle origini polacche di Marie) e radio (così chiamato per la sua intensa radioattività). Le vite di Becquerel e dei Curie s’incrociano per la prima volta quando, nel 1903, fu assegnato loro il Nobel per la Fisica, per le grandi scoperte che hanno reso possibili. Una motivazione che riconobbe il primato dello scienziato francese Bequerel, simbolo bq fu adottato dal Sistema internazionale come unità di misura della radioattività. Le radiazioni sono utilizzate in tutti i campi della scienza. Tra le applicazioni più note si ricordano quelle mediche, che vedono i raggi X utilizzati come strumento diagnostico e terapeutico della radiologia. Una delle applicazioni più recenti riguarda la genetica, che sfrutta le radiazioni come agenti mutageni, dando vita a varietà e razze con caratteristiche nuove.

 

IL CONTESTO STORICO

Siamo nella Belle epoque, negli anni delle scoperte, delle innovazioni e dei balli sfarzosi. Indicativamente gli storici fanno coincidere questo  periodo con gli ultimi anni dell’800 fino al 1914, l’anno che precede la Grande guerra. L’espressione nasce in Francia ed indica una sorta di ottimismo generale. Benefici di queste scoperte portarono a standard di vita notevoli e a miglioramenti sociali, ricordiamo: l’illuminazione elettrica, la radio, l’automobile, il cinema e altre comodità. L’Europa era in pace da trent’anni, cioè da quando la Germania aveva inaugurato un’industrializzazione e sviluppo che venivano garantite dalla nuova politica di equilibrio. Nessuno pensava più, quindi, che la guerra potesse devastare ancora il mondo; nel 1894 ebbe perciò luogo anche il primo congresso sui giochi olimpici, che stabilì che le Olimpiadi si sarebbero svolte ogni 4 anni. Durante questo periodo un importantissimo movimento formato essenzialmente da donne si fece sentire: venivano chiamate suffragette e rivendicarono il diritto di voto delle donne. È un’epoca legata ad un ampio sviluppo delle arti: nasce il cinema con i fratelli Lumière, sempre in Francia si afferma l’Impressionismo con Renoir, Manet, Degas, Cézanne, Monet. In Italia, con il Manifesto di Filippo Tommaso Marinetti nasce il Futurismo. Nel 1896 “La Bohème” di Puccini consacra lo stile di vita bohémien, caratterizzato da povertà volontaria, vite vissute intensamente, anticonformismo, abuso di alcol e passione incondizionata per l’arte. Tra i simboli della Belle Epoque c’è il lussuoso treno Orient Express, nato il 2 maggio 1883 per collegare Parigi a Costantinopoli (l’attuale Instanbul).(Elena Mannarino)

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