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sabato 19 marzo 2022

Lo Sapevate Che: La festa di San Giuseppe e la festa del Papà

Nella tradizione popolare, San Giuseppe, sposo della Vergine Maria, è il santo protettore dei poveri e dei derelitti, poiché i più indifesi hanno diritto al più potente dei Santi.

In questo giorno, si ricorda la sacra coppia di giovani sposi, in un paese straniero ed in attesa del loro Bambino, che si videro rifiutata alla richiesta di un riparo per il parto. Questo atto, che viola due sacri sentimenti: l'ospitalità e l'amore familiare, viene ricordato in molte regioni con l'allestimento di un banchetto speciale. Così in alcuni paesi della Sicilia, il 19 marzo di ogni anno, si usava invitare i poveri al banchetto di san Giuseppe. In questa occasione, un sacerdote benediva la tavola, ed i poveri erano serviti dal padrone di casa.

In alcune città, il banchetto veniva allestito in chiesa, e, mentre due sacerdoti servivano i poveri, un terzo predicava per nove volte, tante quante le pietanze che venivano servite.
Oltre a proteggere i poveri e le ragazze, San Giuseppe, in virtù della sua professione, è anche il protettore dei falegnami, che da sempre sono i principali promotori della sua festa.

La festa del 19 marzo è anche associata a due manifestazioni specifiche, che si ritrovano un po' in tutte le regioni d'Italia: i falò e le zeppole. Poiché la celebrazione di san Giuseppe coincide con la fine dell'inverno, si è sovrapposta ai riti di purificazione agraria, effettuati nel passato pagano. In quest'occasione, infatti, si bruciano i residui del raccolto sui campi, ed enormi cataste di legna vengono accese ai margini delle piazze. Quando il fuoco sta per spegnersi, alcuni li scavalcano con grandi salti, e le vecchiette, mentre filano, intonano inni per San Giuseppe. Questi riti sono accompagnati dalla preparazione delle zeppole, le famose frittelle, che pur variando nella ricetta da regione a regione, sono il piatto tipico di questa festa.

A Roma la preparazione delle zeppole, affiancate dai bignè di san Giuseppe, ha un fervore particolare.
Nel passato, ad ogni angolo di strada era possibile trovare un banco di frittelle, e tutta la città era addobbata da decorazioni festive. È infatti con la festa di san Giuseppe che si saluta definitivamente l'inverno e si comincia a sentire il profumo della primavera, così le vicende stagionali e gli antichi riti si uniscono con la festosità e la
devozione dei cristiani.

 

Le origini della festa del papà

La Festa del papà ricorre il 19 Marzo in concomitanza con la Festa di San Giuseppe. Pare che l'usanza ci pervenga dagli Stati Uniti e fu celebrata la prima volta intorno ai primi anni del 1900, quando una giovane donna decise di dedicare un giorno speciale a suo padre. Agli inizi la festa del papà ricorreva nel mese di giugno, in corrispondenza del compleanno del Signor Smart alla quale fu dedicata, poi solamente quando giunse anche in Italia si decise che sarebbe stato più adatta festeggiarla il giorno della Festa di San Giuseppe. In principio nacque come festa nazionale, ma in seguito è stata abrogata anche se continua ad essere un'occasione per le famiglie, e soprattutto per i bambini, di festeggiare i loro papà

 

 

San Giuseppe e la Festa del Papà

 

Caro Papà

 

Anche i papà hanno bisogno di coccole. E se le meritano. Nonostante girino per casa con mutandoni improbabili, ridano sempre fragorosamente alla stessa terribile battuta e pronuncino un po’ troppo spesso la fatidica frase: “Sai, figliolo, quando avevo la tua età….”:

Sono quella fortezza indistruttibile di forza e dolcezza all’ombra della quale siamo cresciuti. Ci hanno accolto al mondo col loro faccione sorridente e adorante, ci hanno insegnato a legarci le stringhe delle scarpe e a stringere la mano, ci hanno aspettato con pazienza fuori dalle feste o dagli allenamenti, ci hanno fatto scoprire noi stessi grazie a interminabili conversazioni serali.

Papà gorilla, papà leone, papà elefante, papà orso bianco….

“Grazie per essere stato l’amico su cui ho sempre potuto contare, grazie per essere stato l’eroe al quale mi sono sempre potuto ispirare, grazie per essere stato mio padre. Ti voglio bene, papà”.

 

 

 

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