“Non mi interessa sentirmi intelligente guardando in tv dei cretini, preferirei sentirmi un cretino di fronte a persone eccellenti.” Franco Battiato
Mistico pop
Franco
Battiato: i primi dischi
La
voce del padrone e gli anni '80
Dall'esordio sperimentale alle prime incisioni di
musica leggera, dall'elettronica all'avanguardia fino alla musica operistica e
sacra, tutto questo è riassumibile nella carriera di colui che è forse il
cantante italiano più particolare, eclettico ed acculturato in assoluto.
Quando il giovane Battiato incominciò a farsi strada
nel mondo della musica leggera alla fine degli anni sessanta, probabilmente
nessuno avrebbe potuto immaginare che quel ragazzo sarebbe stato capace di
passare da quel genere così facile e immediato alla sperimentazione più
sfrenata per poi mutare di nuovo direzione, arrivare al grande successo con
dischi di più facile ascolto e dedicarsi successivamente alla musica
classica e lirica.
Francesco Battiato - questo il suo vero nome - nasce
il 23 marzo 1945 a Ionia, un paesino in provincia di Catania. Il nome Franco
gli viene suggerito da Giorgio Gaber.
Franco Battiato: i primi
dischi
Sin dai primi anni Settanta Franco Battiato partecipa
attivamente alle correnti di ricerca e sperimentazione europee.
Le sue prime incisioni discografiche escono, fra il 1971 e il
1975, per l'etichetta sperimentale Bla Bla e portano titoli
originali ed evocativi quali gli ormai mitici "Fetus",
"Pollution", "Sulle corde di Aries", "Clic" e
"Madamoiselle le Gladiator".
Passa poi alla Ricordi con la quale pubblica altri
album di impatto poco commerciale come "Battiato", "Juke
Box" e "L'Egitto prima delle sabbie", contenente uno straniante
brano per pianoforte che gli vale addirittura il premio Stockhausen (il
premio prende il nome dal nume tutelare dell'avanguardia colta).
Neanche a dirlo, però, le vendite dei dischi del
musicista siciliano sono ai minimi storici, motivo per cui la Ricordi lo
licenzia. Lo prende in carico la Emi, e l'investimento non poteva essere
migliore.
Battiato, infatti, abbandona i cerebralismi
prima maniera e si abbandona al pop di marca canzonettistica,
seppur rivisitato in chiave intellettualoide e senza mai
cedere al gusto imperante. Nel 1979 pubblica quindi l'album della
"conversione", quello destinato a disorientare i selezionati fan
conquistati con tanto sacrificio, "L'Era del Cinghiale Bianco".
I quali fan, poco propensi al mondo della musica leggera, avevano sentito
ancora poco rispetto ai successivi lavori, ancora più sfacciatamente
commerciali.
La voce del padrone e gli
anni '80
Nel 1980 è la volta di "Patriots", ancora di
discreto successo ma l'anno dopo arriva "La voce del padrone",
il vero e proprio miracolo commerciale firmato Franco
Battiato. Alcune canzoni del disco lo fanno diventare un caso nazionale (come
dimenticare frasi come "cuccurucucù paloma" o "centro
di gravità permanente", ormai diventati quasi degli slogan?) mentre
l'album staziona al vertice della classifica italiana per un anno, vendendo
oltre un milione di copie.
Gli album successivi sono: "L'arca di Noè"
(1982), "Orizzonti perduti" (1983), "Mondi lontanissimi"
(1985), "Echoes of sufi dances" (1985), che ripetono in parte il
successo della "Voce" senza tuttavia arrivare a
quelle vette clamorose. Nel 1985 intanto il cantante, desideroso di maggiore
autonomia gestionale, avvia in collaborazione con Longanesi le
edizioni "L'Ottava", e, nel 1989, l'omonima etichetta discografica
dedicata alla musica "di frontiera".
L'attenzione per il teatro e
gli anni '90
Sul piano creativo, invece, Battiato cambia ancora una
volta registro: si intestardisce nel voler comporre un'opera per il
teatro. Nasce dunque "Genesi", che debutta al Teatro Regio di
Parma il 26 aprile 1987, accolta con trionfale consenso dal pubblico ma con una
punta di scetticismo da parte degli addetti ai lavori.
Per la Emi escono invece ancora "Nomades",
"Fisiognomica" e il doppio album dal vivo "Giubbe rosse".
Nel 1991 incide un altro bellissimo album dal titolo
singolare: "Come un Cammello in una grondaia". Il disco contiene,
oltre a lieder ottocenteschi e canzoni originali, quel vero e
proprio manifesto sull'Italia di oggi che è "Povera Patria".
Inoltre, lavora alla sua seconda opera lirica, "Gilgamesh", che
debutta con successo al Teatro dell'Opera di Roma il 5 giugno 1992.
Segue il tour di "Come un cammello....":
Battiato è accompagnato da musicisti del calibro orchestra de I
Virtuosi Italiani, dal pianista Antonio Ballista e dal violinista Giusto
Pio. Il 4 Dicembre 1992 con i Virtuosi Italiani è a Baghdad, in concerto con
l'Orchestra Sinfonica Nazionale Irachena. Lo scopo è quello di gettare un ponte
su mondi così diversi come quello mediorientale e quello occidentale.
Nell'ottobre 1993 Franco Battiato pubblica, sempre per
la Emi, la raccolta di canzoni "Caffè de la Paix", che si classifica
miglior disco dell'anno nel referendum fra la stampa specializzata promosso
dalla rivista Musica e Dischi; nello stesso periodo debutta la "Messa
Arcaica", composizione per soli, coro e orchestra.
Un anno dopo, nel settembre del 1994, su commissione
della Regione Sicilia, per l'ottavo centenario della nascita di Federico II di Svevia,
viene rappresentata nella Cattedrale di Palermo l' opera "Il Cavaliere
dell'intelletto", con testi del filosofo Manlio Sgalambro,
suo collaboratore fisso e responsabile dell'altro libretto musicato dall'autore
siciliano "L'ombrello e la macchina da cucire" - oltre che di
numerose canzoni.
Nell'autunno del 1996, con la casa discografica
Polygram, esce "L'imboscata" contenente, tra l'altro, il brano "La
cura" con la quale al cantautore viene attribuito il premio come
miglior canzone dell'anno. Nel 1997 segue anche il ritorno di Battiato nei
palasport con un lungo e applauditissimo tour. A Settembre del 1998 esce
"Gommalacca", contenente il singolo di grande successo "Shock in
my town". Questo album prosegue il discorso musicale iniziato con
"L'imboscata", arricchendolo ulteriormente di sonorità dure e
spigolose.
Il 22 ottobre 1999 viene invece pubblicato
"Fleurs", una raccolta di "Cover" molto apprezzata dalla
critica. Tra gli ultimi lavori del millennio di Battiato c'è "Campi
magnetici", uscito nel 2000 e che contiene le musiche del balletto
commissionate dal Maggio Fiorentino e l'album "Fleurs 3", un
prosieguo del fortunato disco di rivisitazioni.
Gli anni 2000 e 2010
Nel 2003, però, il cantante si è anche cimentato con
la regia, girando il film "Perdutoamor".
Nel dicembre 2004 esordisce come presentatore di un
programma culturale in sei puntate, del quale è stato anche il curatore: Bitte,
keine réclame ("Per favore, niente pubblicità"), andato in
onda sul canale satellitare Rai Doc.
Nel nuovo decennio partecipa al Festival
di Sanremo 2011 accompagnando Luca Madonia con il
suo brano "L'alieno".
Nell'autunno del 2012 esce il suo nuovo disco
"Apriti sesamo"; all'inizio del mese di novembre dello stesso anno
diventa assessore al Turismo e allo Spettacolo per la
regione Sicilia. L'esperienza dura pochi mesi e Battiato non riceve
alcun compenso.
Gli ultimi anni di vita
Nel 2019 pubblica il suo ultimo disco: "Torneremo
ancora", dopodiché si ritira dalle scene.
Nel 2020 lo scrittore Aldo Nove pubblica
la biografia dell'artista siciliano (Sperling & Kupfer).
Malato
da tempo, Franco Battiato si spegne all'età di 76 anni il 18 maggio 2021, nella
sua casa di Milo (Catania).
https://biografieonline.it/biografia-franco-battiato
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