Proclamazione del
Regno d'Italia
La proclamazione del
Regno d'Italia fu l'atto formale che sancì la nascita del Regno
d'Italia. Avvenne con un atto normativo del Regno di Sardegna sabaudo (legge 17
marzo 1861, n. 4671) col quale Vittorio Emanuele II assunse per sé e per i suoi successori il
titolo di Re d'Italia. Con la legge 5 maggio 1861, n. 7, fu istituito l'anniversario
dell'Unità d'Italia, festa nazionale, con ricorrenza la prima domenica di Giugno di
ogni anno.
Storia
In seguito alla Seconda guerra di indipendenza e alla spedizione dei Mille, guidata da Giuseppe Garibaldi, nel biennio 1859-60, l'obiettivo
dell'unità d'Italia era stato in gran parte raggiunto, con le sole eccezioni
del Triveneto e del Lazio. L'annessione
al Regno di Sardegna delle
varie province era stata sancita da una serie di plebisciti. Il 3 novembre 1860 in Piazza
regia (in seguito Piazza del Plebiscito) il presidente della corte suprema di
giustizia di Napoli, Vincenzo Niutta, proclamò il
risultato del plebiscito che sancì
l'annessione del Regno di Napoli al Regno d'Italia: «Proclamo che il
popolo delle province meridionali d'Italia vuole l'Italia una ed indivisibile
con Vittorio Emanuele, Re costituzionale e suoi legittimi discendenti». Il 4
novembre lo stesso fece il presidente della Corte suprema di giustizia
siciliana, Pasquale Calvi. Le annessioni furono
formalizzate con regi decreti 17 dicembre 1860, nn. 4498 («Le province
napoletane fanno parte dello Stato Italiano») e 4499 («Le province siciliane
fanno parte del Stato Italiano»).
Il 18 febbraio 1861, si riunì a Torino, presso Palazzo Carignano, già sede del Parlamento Subalpino, il nuovo Parlamento Nazionale uscito
dalle elezioni del 27 gennaio, che già si
definiva Italiano, pur numerandosi come VIII legislatura,
continuando la numerazione delle legislature del Regno di Sardegna. La Camera dei deputati comprendeva
anche parlamentari eletti nelle "nuove province", mentre il Senato, non eletto ma di nomina regia, era
stato integrato con nomine di senatori provenienti dalle altre zone d'Italia.
L'apertura della nuova legislatura
avvenne con il discorso della Corona pronunciato dal Re. Il Senato nella
risposta votata il 26 febbraio parlava esplicitamente di nuovo regno.
La Camera dei deputati nel discorso di risposta a Vittorio Emanuele, redatto dall'onorevole Giuseppe Ferrari e datato 13
marzo 1861 già dichiarava
che:
«i suffragi di tutto un popolo pongono
sul vostro capo benedetto dalla Provvidenza la corona d'Italia» |
Subito dopo l'inizio della legislatura,
in data 21 febbraio, l'allora Presidente del Consiglio Camillo Benso, conte di Cavour presentò al
Senato un progetto di legge, composto da un solo articolo, per ufficializzare
la nuova denominazione del Re], divenuto poi norma
il 17 marzo 1861, con la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale del Regno
d'Italia n. 67. Il 17 marzo è ricordato annualmente dall'anniversario dell'Unità d'Italia, festa nazionale
istituita nel 1911 in occasione del cinquantenario della ricorrenza.
https://it.wikipedia.org/wiki/Proclamazione_del_Regno_d%27Italia
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