BIOGRAFIA
DI STENO
Regista e sceneggiatore. Padre di
Enrico e Carlo. Appassionato di cinema sin da giovanissimo e con una spiccata
vocazione all' umorismo, durante il periodo universitario si iscrive al Centro
Sperimentale di Cinematografia e contemporaneamente collabora come redattore al
giornale comico- umoristico " Marc'Aurelio", fucina di cineasti quali
Fellini, Scola, Age, Scarpelli. Nel 1939 si laurea in giurisprudenza e comincia
la carriera di soggettista e sceneggiatore. Il suo primo impegno è per
"Imputato alzatevi" (1939) di Mario Mattioli, interpretato
dall'attore Erminio Macario. In seguito scrive circa una trentina di film,
lavorando con importanti registi fra cui Bragaglia, Freda, Borghesio,
Alessandrini e Costa, finché nel 1949 è lui stesso a dirigere, insieme a Mario
Monicelli, la commedia "Al diavolo la celebrità". È l’inizio di un
lungo sodalizio che li porterà a realizzare insieme ben nove film fra cui il
famoso "Guardie e ladri" (1951) con i due attori comici più amati di
quegli anni: Aldo Fabrizi e Totò. Nel 1952 Steno si mette in proprio e firma
alcune esilaranti e divertenti commedie che gli offrono, fra l'altro, la
possibilità di lavorare con attori di fama internazionale. Nel 1953 "
L'uomo, la bestia e la virtù", tratto dall' omonima opera pirandelliana,
ospita nel suo cast addirittura Orson Welles. La sua ascesa è ormai
inarrestabile e i suoi film successivi fra cui "Un americano a Roma"
(1954), "Piccola posta" (1955), "I due colonnelli" (1962),
"Arriva Dorrelik" (1967) riescono non solo a far divertire il suo
pubblico ma rappresentano, con un'ironia tutta personale, i vizi e le virtù
dell'Italia del dopoguerra. Determinante in questa direzione è sicuramente lo
stretto rapporto professionale che lo lega a Totò, icona del napoletano
disoccupato che ogni giorno deve usare la fantasia per superare il problema
della fame. Nel 1976 realizza uno dei suoi più grandi successi "Febbre da
cavallo", interpretato da Gigi Proietti, che diviene un vero e proprio
cult movie tanto che i figli, Carlo ed Enrico, che nel frattempo hanno seguito
le orme paterne, ne proporranno a distanza di oltre vent'anni una sorta di sequel
" Febbre da cavallo- La mandrakata" (2002). Durante tutti gli anni
ottanta dirige numerosi film: "Mani di fata"(1983), "Mi faccia
causa" (1984), "Animali metropolitani" (1987). Muore a Roma il
13 Marzo del 1988 mentre lavora alla serie televisiva in sei episodi "Il
professore".
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