Quel brutto virus
chiamato annuncio
Chiunque entra a
Palazzo Chigi viene contagiato dalla voglia irrefrenabile di fare promesse che
poi non mantiene. Ecco un catalogo, da Monti a Letta fino a oggi.
Si parla di tagli,
crescita, auto blu, spesso con parole identiche
Gli annunci di Renzi e dei suoi ministri non sono sbagliati
per quello che annunciano (a parte la riforma costituzionale, bollata
giustamente di “ svolta autoritaria” da Zagrebelsky, Rodotà & C.
nell’appello di Libertà e Giustizia). Ma perché declinano ancora i verbi al
futuro, mentre gli italiani sono stufi dei “faremo” preferirebbero “abbiamo
fatto”. Senza scomodare il “Contratto con gli italiani” di Berlusconi alla
scrivania di Vespa nel 2001, basta digitare su Google qualche parola-chiave da
novembre 2011 a novembre 2012, l’anno dell’ultimo governo giunto in fondo al
suo mandato: quello di Mario Monti. “Ci siamo dati la consegna del silenzio”,
rispondevano i ministri nei primi due giorni. Poi cominciarono a promettere a
manetta. E i giornali e i tg dietro. Col risultato di creare enormi
aspettative, seguite a stretto giro da cocenti delusioni. La ministra della
Giustizia, Paola Severino promise, nell’ordine: “Abuso d’ufficio, più severità”
(30-12-2011), “riforma epocale” (7-7-2012). “revisione di prescrizione, falso
in bilancio e conflitto d’interessi” (20-2). Risultato: zero: Sull’evasione
Monti annunciò “lotta dura” (9-1) e “stato di guerra” (17-8); a parte qualche
bitz fra i Vip in ferie, poco o nulla. Disse “sì all’Ici per la Chiesa” (15-2):
niente.
La Parola “Tagli” dominava su tutti i media, seconda
solo a “spending review” (affidata al sottosegretario Giarda e al
super-commissario Bondi): “Strategia d’attacco al debito” (Corriere, 30-12).
“Monti incalza i ministri sui tagli” (Corriere, 22-4). “Questori e prefetti,
ecco i tagli” (Stampa, 29-4), “Giarda: Via subito 100 miliardi di sprechi” (
Corriere 28-5). “Spending review, obiettivo 5 miliardi” (Corriere, 13-6). “I
tagli di Bondi: 14 miliardi in 2 anni” (Stampa, 13-6). “Il governo si taglia
anche le ferie” (Corriere, 16-6). “Tagli, tocca a statali e sanità” (Stampa,
4-7). “Via 1 statale su 10. Risparmi fino a 36 miliardi” (Corriere,4-7).
“Subito i tagli : risparmi da 26 miliardi in tre anni” (Corriere, 6-7). “Monti
prepara un piano taglia-debito (Repubblica. 9-8). “Spunta il commissario
taglia-debito (Corriere, 12-8). Naturalmente aumentano sia il debito sia la
spesa corrente. E i compensi dei boiardi? (Repubblica, 31-1). “Maxi stipendi
dei manager, tetto sui contratti futuri” (Corriere, 29-2). Il fatto che ora ci
provi Renzi vuol dire che erano balle pure quelle. Idem per i capitali con
Berna da chiudere” (Corriere, 19-12-2011). “Italia-Svizzera, si avvicina
l’accordo: recuperabile tesoro fino a 82 miliardi” (Repubblica, 10-5). E per la
“dimissione di beni pubblici: una partita da 500 miliardi” (Corriere, 15-6).
Mai visto nulla. E ovviamente “Mannaia di Monti sulle auto blu” (Stampa, 14-1).
“Tagli alle auto blu: Usate il bus” (Corriere, 14-1). “Un esercito di 61 mila
auto blu:via il 50% (Repubblica, 14-8). Sì, buonanotte.
E La Crescita e lo sviluppo? Come se piovesse.
“Monti, tre mosse per la crescita” (Stampa, 30-12). “Passera: Crescita, abbiamo
un piano” (Corriere,8-1). “Monti:Ora il Pil può crescere del 10%” (Repubblica,
21-1). “Stime del governo: i salari cresceranno del 12% (Corriere 22-1),
“Passera: Crescita e lavoro, ecco il piano” (Repubblica, 22-1). “L’Ocse
promuove Monti: Il Pil può crescere dell’8% “ (Stampa, 7-2).”Monti: adesso la
crescita” (Corriere, 7-5). “Monti rompe gli indugi: Ora misure per la crescita”
(Stampa, 23-5). “Si sta per stringere. Napolitano ottimista sullo sviluppo”
(Corriere, 12-6). “ Monti: Parte l’operazione crescita” (Repubblica. 16-6).
“Monti: basta sacrifici, preparo l’Italia alla crescita” “Repubblica, 27-7).
“Monti ai ministri : subito la crescita “ (ibidem, 11-8). “Monti: così farò
crescere l’Italia” (ibidem, 25-8). La crescita fu rinviata alla Fase Due, ma
non si fu tempo. Elezioni e governassimo Letta, fatto apposta per la crescita.
Renzi, appena arrivato, disse : “Tanti fatti e pochi annunci. Basta spot.
Lavorare e tacere”. Poi, invece…Dev’essere un virus a Palazzo Chigi.
Marco Travaglio – L’Espresso – 24-4-2014
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