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giovedì 15 maggio 2014

Lo Sapevate Che: Satira Preventiva...



 E Iva stravince il Premio Neuro

La Zanicchi superfavorita per il popolare riconoscimento assegnato ogni anno alla dichiarazione più delirante. Il suo “ti vomiterei in bocca” non teme confronti: né con Gasparri, né con gli energumeni della rete

E’ quasi pronta la cinquina dei finalisti del Premio Neuro, che incorona l’italiano/a che si è distinto per la dichiarazione pubblica più delirante dell’anno. Secondo i bene informati Silvio Berlusconi (vincitore con largo margine nel 2010 per la dichiarazione “Entro tre anni sconfiggerò il cancro” e nel 2009 per “Mi dicono che Eluana Englaro può avere dei figli”) potrebbe non fare parte della cinquina: e sarebbe la prima volta nella storia del premio, che ha sempre visto Berlusconi puntare con decisione alla vittoria finale. La sua dichiarazione in concorso quest’anno (“Sono un perseguitato dalla giustizia”) risponde certamente a quei requisiti di sfrontatezza, illogicità e inverosimiglianza che hanno fatto la storia del Neuro; ma ha il difetto di essere già edita da parecchi anni. Questi gli altri probabili candidati.
Iva Zanicchi “Vomiterei in bocca alla professoressa di liceo che ha consigliato ai suoi studenti di leggere il libro di Melania Mazzucco”. Con questa dichiarazione rea a Radio 24 la popolare eurodeputata è favoritissima per il Neuro 2014. La critica apprezza in particolare la formula davvero molto fantasiosa della minaccia ("vomiterei in bocca”), che avrebbe un solo precedente, molto remoto, in un verbale di interrogatorio custodito negli archivi del manicomio criminale di Minneapolis. Gli organizzatori della cerimonia di premiazione, che si terrà come ogni anno a Roma nella suggestiva cornice del Colosseo, sono entusiasti di Iva, ma hanno chiesto che venga sedata almeno durante la diretta televisiva.
Laura Castelli Commentando l’assalto al Pd torinese durante il corteo del Premio Maggio, la deputata delle Cinque Stelle  ha accusato il Pd di essere responsabile delle aggressioni contro se stesso perché “il popolo non accetta più di vedere certe facce in strada”. E’ una variante molto interessante della vecchia battuta “non sono io che sono razzista, se tu che sei negro”. I giurati sono rimasti favorevolmente colpiti dalla faziosità cristallina della Castelli, ma è difficile che possa competere, in un duello tutto al femminile, con la Zanicchi, perché le sue parole, pur avendo i necessari requisiti di arroganza intimidatoria, non hanno quella carica di tenebrosa perversione che rende irraggiungibile la rivale. Secondo la critica una certa piattezza verbale impedisce ai grillini, almeno per adesso, di competere ad armi pari con la dialettica deragliante alla quale ci ha abituato l’Italia berlusconiana. Lo dimostra il prossimo candidato.
Maurizio Gasparri “Fossi il padre della Littizzetto mi butterei dalla finestra. E’ una lustrascarpe dei comunisti”. Basteranno queste efficaci ma incomplete espressioni di odio a fare entrare Gasparri nella cinquina dei finalisti del Neuro? Secondo la critica più attenta, si tratterebbe solo dell’inizio di un’invettiva molto più articolata, che prevedeva anche maledizioni bibliche, urla rituali e l’esplosione di alcuni colpi di revolver in aria. Il popolare uomo  politico non sarebbe riuscito a completarla perché sopraffatto da uno sbalzo di pressione: ma la giuria, nel valutare la prestazione di Gasparri, saprà tenere conto di questo sfortunato incidente?
Il Sap La standing ovation ai colleghi condannati per l’uccisione di Aldrovandi potrebbe portare a una candidatura collettiva degli iscritti a quel sindacato. Si dice che molti giurati siano rimasti incantati dalla capacità di esprimere, senza bisogno di pronunciare una sola parola, una violenza così ferina e così malposta, perfetta per meritare il Neuro 2014.
Il Web Nella relazione della giuria si può leggere che “per quanto efferati, per quanto virulenti, le migliaia di insulti nevrastenici rintracciabili sul web non riescono a eguagliare il “ti vomiterei in bocca” della Zanicchi. Si è pertanto deciso, almeno per quest’anno, di non selezionare alcuno degli energumeni, pur promettenti, che agiscono in rete: devono ancora crescere”.
Michele Serra – L’Espresso 15 maggio 2014

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