Etichette

sabato 31 maggio 2014

Lo Sapevate Che: La "Neutralità" della rete finirà per legge?...



L’accesso a internet è uguale per tutti. Ma norme ora in discussione potrebbero autorizzare privilegi

La rete è in allarme. Europa, Stati Uniti e Brasile stanno facendo leggi che potrebbero intaccare la sua “neutralità”. Finora la caratteristica del web è stata appunto quella di essere “neutrale”: gli operatori telefonici, che ci danno l’accesso a internet, trattano tutti i servizi allo stesso modo. Non capita, per esempio, che accelerino a proprio piacimento la posta fornita a un’azienda loro partner e rallentino invece il servizio di film online offerto da un concorrente. Se lo facessero probabilmente andrebbero incontro a rivolte degli utenti e a sanzioni delle istituzioni antitrust. Ma non esistono norme certe e la gestione della rete si è basata, finora, sull’autoregolamentazione. Adesso, però, in molti pensano questo non sia più sufficiente e vogliono mettere le regole nero su bianco.
E’ una grande battaglia perché in gioco ci sono forti interessi. Da una parte, gli operatori telefonici americani ed europei che vorrebbero avere mano più libera sulle proprie reti e poter fare accordi con fornitori di servizi per farli viaggiare su una corsia preferenziale. Dall’altra, ci sono associazioni per i diritti dei consumatori e attivisti per la neutralità della rete che, al contrario, vogliono regole precise a sua tutela. Il risultato di questo scontro è il caos. E si sta andando verso una situazione in cui le diverse aree del mondo avranno diversi modi di gestire il funzionamento di internet. Il Brasile, per esempio, meno di un mese fa ha redatto la prima “Costituzione” di internet (il Marco Civil), una carta di diritti per gli utenti che, tra le altre cose, vieta agli operatori di fare discriminazioni sul traffico.
In Europa, una legge appena passata in Parlamento (e che a giugno andrà in Consiglio) consente accordi tra operatori e fornitori di servizi, ma mette così tanti paletti che probabilmente di accordi non se ne faranno. Francia e Regno Unito premono però perché in sede di Consiglio quei paletti vengano alleggeriti.
Infine gli Stati Uniti: stanno per varare regole sulla neutralità della rete che, secondo gli attivisti per la neutralità della rete, daranno invece carta bianca (o quasi) ad accordi tra operatori e fornitori di servizi. “Senza neutralità della rete, i futuri servizi di internet dovranno passare da accordi con operatori per potersi imporre sul mercato. Sarebbe la fine dell’innovazione libera e dal basso” dice Juan Carlos de Martin, docente del Politecnico di Torino. Secondo altri, però, questi accorgimenti permetteranno la nascita di servizi innovativi (che hanno bisogno di corsie preferenziali) e daranno nuove fonti di ricavo agli operatori, che potranno investirli per potenziare le reti a banda larga. La pensano così Andrea Rangone (Politecnico di Milano) e Francesco Vatalaro (Roma Tor Vergata). “ La questione è tanto importante” dice Antonio Preto, commissario dell’Autorità garante delle comunicazioni, “che non può essere trattata a livello di singoli Stati. Andrebbe affrontata in sede globale”.
Alessandro Longo – Venerdì di Repubblica – 24 maggio 2014 -

Nessun commento:

Posta un commento