Mi avvalgo della
facoltà
di non capire
Durante le alluvioni,
vai a stabilire il corso dei fiumi e le correnti. E’ successo
altre volte, succederà
ancora. Restate tranquilli sul tetto delle vostre case,
a leggere rilassati un
libro nella calda estate che verrà, nel frinire delle cicale
e degli elicotteri di soccorso che vi porteranno dove.
Inutile che chiediate precisazioni su questo dove. D’altronde, come dicevano le
nostre nonne, capire è un po’ morire. Chissà che cosa deciderà il nostro ricorso.
Perché sul nostro risollevarsi fanno conto le degenerazioni furono, noi che
siamo passati dai padri costituenti ai figli costituiti senza fare una piega.
Il mio regno per un cavillo, recita B. proteso verso i suoi nuovi ascoltatori,
ignorando che la battuta è vecchia, perfino più di lui.
www.massimobucchi.com
– Venerdì di Repubblica 23 maggio 2014
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