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sabato 17 maggio 2014

Lo Sapevate Che: Alimentazione....




Con quel gene sei fritto

Mangiare cibi fritti non fa bene a nessuno. Ma a qualcuno fa peggio che ad altri, perché il loro effetto sui geni legati all’obesità potenzia quello sul peso.
La relazione tra consumo regolare di alimenti fritti, corredo genetico e peso non è mai stata studiata nel dettaglio, per questo i ricercatori della Harvard Medical School hanno scandagliato i dati clinici e le abitudini alimentari di oltre 57 mila persone, e hanno dimostrato sul “British Medical Journal£ che il nesso c’è, e si vede. Se infatti si confronta l’effetto dell’assunzione dei fritti su diverse persone classificate in base al rischio genetico di obesità (32 le varianti di geni associate a una maggiore tendenza ad accumulare grasso), si vede che tra persone con un rischio genetico più alto, coloro che mangiano fritti 4 o più volte alla settimana sono più grassi di coloro che lo fanno meno di una volta la settimana. Ma se si va a vedere che cosa succede in chi ha un minore rischio genetico, si scopre che gli appassionati di patatine ingrassano molto meno.
In altre parole, chi ha una minore predisposizione genetica all’obesità tende ad accumulare meno grasso anche se mangia molto spesso alimenti fritti. E la tendenza a ingrassare attribuibile ai geni può essere condizionata anche dal consumo di fritti. L’informazione è importante soprattutto per chi cerca di contrastare la tendenza all’obesità e ha uno dei 32 assetti di geni che non lo aiutano nella sua lotta quotidiana ai chili di troppo; nel dubbio, comunque, anche non sapendo che tipi di geni si hanno, meglio evitare gli alimenti fritti.
Agnese Codignola – L’Espresso – 15 maggio 2014 -

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