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domenica 10 settembre 2017

Lo Sapevate Che: La minaccia dell'antiterrorismo...



Se l’uomo non vivesse immerso in una foresta di simboli che gli oscurano la realtà, il terrorismo islamico non sarebbe percepito come la più grande paura dell’Occidente, ma come un problema minore, con effetti limitati e probabilmente destinato a sparire nel tempo di una generazione. Ha ragione Nicola Gratteri a lamentarsi che per quattro terroristi si mobilitino eserciti internazionali, quando per combattere diecimila “ndranghetisti, padroni del traffico miliardario di cocaina, le polizie europee non si scomodano a rispondere ai fax. Da un punto di vista statistico, il terrorismo islamico, con le sue 55 vittime fra Londra, Stoccolma, Manchester e Barcellona ha rappresentato nel 2017 l’ultima delle possibili cause di morte per i 500 milioni di cittadini dell’Unione. Certo non paragonabili ai 30 mila morti per incidente stradale o alle tante vittime del femminicidio o a quelle incalcolabili dei mutamenti climatici. Eppure nessun commentatore sostiene che queste spaventose piaghe cambieranno i nostri stili di vita. I padri sono seriamente preoccupati che la figlia o il figlio in partenza per Londra o Madrid o Parigi possa imbattersi in un Suv guidato da un commando, quando dati alla mano dovrebbero più ragionevolmente metterli in guardia dal viaggiare sulla rete dei bus low cost. Ma gli uomini vivono appunto di simboli. L’esagerazione intorno al terrorismo si può spiegare col sempiterno fascino che i criminali esercitano sui media e sul pubblico oppure con il bisogno dell’Occidente di identificarsi attraverso un nemico assoluto esterno, che prima era il comunismo. Un conservatore intelligente come Bill Emmott si stupisce che l’Occidente sia disposto a rinunciare a grandi valori come la libertà individuale e la privacy, accettando un controllo totale alla luce di milioni di telecamere, pur di combattere un pugno di criminali. Non il terrorismo islamico, ma questo antiterrorismo minaccia i nostri stili di vita. I partiti xenofobi propongono a ogni attentato di blindare le moschee, facendo pagare a milioni di musulmani le colpe di poche centinaia di pazzi omicidi. Quand’ero ragazzo a Sesto San Giovanni qualche politico imbecille proponeva arresti di massa fra gli operai di Breda, Falck e Marelli per “prosciugare il consenso” alle cellule terroristiche. Gli avessero dato retta, avremmo le Br ancora oggi. Arrivò invece in breve una generazione che rifiutava la lotta armata. Se l’Occidente non si farà ingannare dalla paura, aiutando il nemico, saranno i fratelli minori di questi assassini a chiudere la storia del terrorismo islamico in Europa.
Curzio Maltese – Contromano – Il Venerdì di La Repubblica – 1 settembre 2017 -

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