Nel 1072 l’attore Anthony Hopkins fu
scritturato come protagonista per un adattamento cinematografico del romanzo La ragazza di via Petrovka. Ne cercò una
copia in varie librerie di Londra, senza risultato. Senonché, ormai sulla via
di casa, notò un libro poggiato su una panchina. Non solo era quello che
cercava, ma era anche la copia che l’autore, George Feifer, aveva perso qualche
tempo prima. Questa storia, insieme ad altri casi straordinari, costituisce il
materiale per un esperimento senza precedenti: un libro dedicato all’analisi
matematica delle coincidenze. Travolti
dal caso di Joseph Mazur, professore emerito di matematica al Marlboro College,
Vermont, uscirà il 21 settembre per il Saggiatore. “Le coincidenze” spiega
Mazur “sono molto pù frequenti di quanto si creda, principalmente perché
viviamo in un mondo molto più grande della nostra immaginazione. Noi le notiamo
solo quando hanno un significato per noi, lasciandoci intravedere delle
connessioni con l’universo su larga scala”. Mazur è possibilista su queste
“connessioni”: Anzi, secondo lui, le coincidenze hanno il merito di
suggerircene l’esistenza: ci danno una misura di quanto poco sappiamo delle
leggi che governano il mondo. Ecco un altro esempio: una giovane paziente stava
raccontando allo psichiatra Carl Gustav Jung di aver sognato uno scarabeo
d’oro: mentre lei parava Jung sentì picchiare alla finestra, la aprì e trovò
una Cetonia aurata, anche detta
scarabeo d’oro. Ora, supponendo che fosse giugno (il mese in cui è più facile
incontrare le cetonie) e considerato che le cetonie urtano spesso contro le
finestre (soprattutto di notte), e inserendo un’altra serie di variabili, come per
esempio la frequenza delle sedute tra Jung e quella paziente, ecco che la
probabilità che quello scarabeo si presentasse alla finestra proprio nel
momento in cui veniva raccontato il sogno sarebbe stata una su 792, inferiore a
quella di ricevere una scala reale servita a poker. Al casinò si verificano
quasi ogni giorno eventi ancora più improbabili. Il celebre matematico Warren
Weaver ha documentato il caso di una roulette di Montecarlo che ha dato un
risultato pari per ventotto volte di seguito. In base ai tiri fatti ogni giorno
in quel casinò un simile evento ha una probabilità di accadere solo una volta
in cinquecento anni. Dice Mazur: “Per la legge dei grandi numeri se esiste una
probabilità, anche minima, che una cosa accada, prima o poi accadrà. E poi c’è
la cosiddetta legge dei numeri davvero grandi, che dice che se un evento non ha
zero possibilità, ci permettono di stimare la plausibilità matematica di un
evento. La vera difficoltà sta nel trovare tutte le variabili significative e
inserirle nel calcolo. Una volta fatto questo, nella maggior parte dei casi un
evento che sembrava impossibile si trasforma in qualcosa di possibile”. Poi ci
sono coincidenze che sfuggono all’analisi. In quel caso, sostiene Mazur,
“dobbiamo accettare una qualche nozione di fato, o di destino.
Giulia Villoresi – Scienze – Il Venerdì di La Repubblica – 15
settembre 2017-
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