Quest’Uomo Ci Renderà tutti un po' stupidi? Forse non è il
danno più grave che può fare. Donald Trump: in un lungo elenco di pericoli lo
metterei dopo la Terza guerra mondiale, per esempio. Però le conseguenze di Mr.
Trump sulla nostra intelligenza sono deleterie, quotidiane, un lento e
impercettibile scivolamento verso uno stato maniacale. Mi alzo la mattina e sul
New York Times trovo dai tre ai sei
editoriali contro di lui. Il compassato, autorevole, solenne New York Times diventato un giornale di
battaglia. Il Washington Post lo insegue e lo tallona. Cnn è la tribuna da cui vengono urlate tutte le nefandezze della
Casa Bianca. Intendiamoci, la materia c’è: un presidente che sdogana i
neonazisti e il Ku Klux Klan non è banale. Le preoccupazioni per lo stato della
democrazia americana son fondante, tanto più che il partito del presidente
controlla quasi tutto il potere Casa Bianca, Camera, Senato, Corte suprema, più
tanti governatori di Stati e assemblee locali. Come resistere alla voglia di
urlare, almeno per farsi coraggio? Il problema è che ogni tanto, sia pure
rarissimamente, il mostro grossesco dice o fa delle cose giuste. Per esempio
dice che la Cina ci sta fregando: Xi Jinpig ha impugnato la bandiera della
globalizzazione, predica il Vangelo dei mercati aperti, ma a casa sua pratica
uno spietato protezionismo. Continua a usufruire di clausole speciali e
privilegi che furono negoziati quando era ancora una nazione povera, ma oggi è
un gigante ibrido, a metà fra un’economia emergente e il Giappone. I furti di
Know how occidentale sono legalizzati. Tutto questo lo dicono anche molti
imprenditori italiani che ci lavorano. Sui danni della globalizzazione, con le
regole del gioco attuale, Bernie Sanders spendeva la metà dei suoi comizi. Ne
hanno scritto grandi economisti come Josepj Stiglitz, il Nobel. Ma ora che lo
dice Trump? Tutti a dargli addosso: sciagurato protezionista, rovinerai il
mondo scatenando una guerra commerciale. Se il riflesso diventa pavloviano, per
cui dobbiamo darli addosso a prescindere, ci ritroviamo la sinistra sdraiata
sulla linea della Goldman Sachs (a Wall Street va bene “questa”
globalizzazione). Altro esempio: i titoloni dei giornali denunciano
terrificanti aumenti delle assicurazioni sanitarie…e ne danno la colpa a Trump.
Un momento. Trump ha provato a sfasciare l’Obama-care. La sua contro-riforma ci
avrebbe precipitati in una situazione peggiore. Ma non c’è riuscito, perché non
ha messo d’accordo i suoi al Congresso. Siamo tuttora governati dalle regole di
Obama, L’iperinflazione delle polizze assicurative o dei farmaci è un male che
Obama non aveva risolto. Ogni anno, quando c’era il mio beneamato alla Casa
Bianca, la mia assicurazione mi infliggeva aumenti scandalosi senza che il
governo facesse nulla per impedirlo. Ho avuto paura per la nostra intelligenza
perfino sul dramma di Charlottesville, dove una giovane donna è stata uccisa da
un estremista di destra durante le manifestazioni pro e contro la rimozione di
statue sudiste. L’indulgenza di Trump verso fascisti è oscena, intollerabile,
gravida di pericoli. Ma i media lo hanno smentito sdegnati anche quando lui ha
detto un’ovvietà, cioè che in piazza c’erano dei violenti anche dall’altra
parte. Ma certo che c’erano. Sono della famiglia dei Black Block, anarchici di
pseudo-sinistra che anche in Italia sfasciano vetrine e pestano le forze
dell’ordine, Sono nati qui, a Seattle nel 1999. Lo sanno tutti, li vedono
tutti. He peccato, rinunciare alla nostra intelligenza, perdere lucidità ed
equilibrio: vuol dire che in qualche misura lui sta vincendo. A modo suo: cioè
senza combinare quasi nulla di concreto, ma disseminando un’agitata confusione
nelle nostre menti.
Federico
Rampini – Opinioni – Donna di La Repubblica – 2 settembre 2017 -
Nessun commento:
Posta un commento