Cristoforo Colobo è stato colpito
dalla fatwa dei politically correct,
E pensare che quando il boss Tony Soprano, in un episodio della fortunata serie
Hbo, difendeva il Columbus Day contro la furia revisionista dei radical,
sembrava roba da fiction. E invece ka realtà ha superato la fantasia. A Los Angeles infatti è stata cancellata la festa annuale dedicata allo
scopritore delle Americhe. E trasformata i una ecumenica giornata dei popoli indigeni e nativi.
Inoltre molti chiedono addirittura la rimozione dei monumenti al navigatore
genovese, accusato di aver dato il via al genocidio degli indiani. Mentre a New
York, Detroit, Baltimora le sue statue sono state decapitate, imbrattate, abbattute.
Questa guerra di simboli è uno degli effetti di quel politicamente corretto che
vorrebbe unire le diverse anime del melting-pot americano, ma di fatto finisce
per dividerle. Mettendole l’una contro l’altra. Alla base di questa furia
iconoclasta c’ è quella sciagurata teoria che va sotto il nome di Studi
postcoloniali, che ama rieleggere la storia applicando gli schemi e i valori di
oggi. Senza concedere nessuna attenuante a chi ha agito in secoli lontanissimi
dal nostro. Con una vera e propria mania che nell’università proliferare
cattedre dedicate a tematiche sempre più particolaristiche, facendo perdere di
vista gli aspetti generali della storia dell’umanità. Così sono diventati via
via più rilevanti le ragioni di tutte le minoranze, a scapito dell’insieme.
Risultato, il povero Colombo diventa un mostro di cattiveria e smette di essere
l’uomo che ha fatto entrare l’Europa nel Rinascimento. Di questo passo finiremo
per bruciare i libri di Platone.
Marino Niola . Miti d’Oggi – Il Venerdì di La Repubblica - 15 settembre 2017 -
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