Nelle carte dell’inchiesta fiorentina sugli
appalti del Mit appaiono molti nomi di poca notorietà e grande potere. Ecco i
più influenti. Giulio Burchi.
Ingegnere modenese di 55 anni, indagato, è stato presidente e amministratore
delegato della Metropolitana milanese con Gabriele Albertini sindaco e Maurizio
Lupi assessore all’urbanistica. Nel 2004 ha guidato Italferr, società di
ingegneria del gruppo Fs sotto la gestione di Elio Catania. Dal 2001, ha
presieduto l’autostrada Parma-La Spezia (gruppo Gavio) dopo l’uscita di Bruno
Tabacci. Nel settore autostradale è considerato l’uomo di fiducia di Intesa che
lo ha nominato in Autostrade Lombarde, nella Brebemi e, ad aprile del 2013,
nella Serenissima (Brescia-Padova). Antonio
Bargone. Sottosegretario ai lavori pubblici con Massimo D’Alema premier, 67
anni, l’ingegnere brindisino è tornato all’attività privata per assumere la
guida della Sat, società che gestisce l0autostrada Livorno-Civitavecchia sotto
il controllo di Atlantia-Autostrade. Prima dell’inchiesta fiorentina, dove
Nargone è fra gli indagati, il suo nome era circolato come uno dei candidati
alla successione di Pietro Ciucci all’Anas. Fabrizio Averardi Ripari. Indagato, romano di 57 anni, è direttore
generale di Anas International entreprise, creata per incrementare i ricavi da
attività private della spa di Stato. Fra gli obiettivi della società c’è la
realizzazione dell’autostrada libica Eas Ejdyer-Emssad. Averardi è imprenditore
in proprio con Integra e Tensacciai. L’ordinanza cita anche Massimo Averardi,
68 anni, dirigente Anas in pensione, non indagato, amministratore del consorzio
Ferconsult negli anni Novanta insieme a Stefano Perotti. Alfredo Peri. Ex sindaco di Collecchio (Parma) ed assessore
regionale ai trasporti dal 2000 al 2010, Peri è indagato per avere promesso di
affidare la direzione lavori della Cispadana a Stefano Perotti, arrestato con
Ercole incalza, Francesco Cavallo e Sandro Pacella. Peri ha conosciuto Incalza
quando il dirigente del Mit amministrava Metro Parma, incaricata di realizzare
una metropolitano che non si è mai costruita con uno spreco di decine di
milioni di euro in progettazioni finanziate dal Cipe. Figli Di Qualcuno.
L’ordinanza della procura di Firenze mette in fila vari personaggi dal cognome
illustre. Fra gli indagati, ci sono il milanese Giovanni Li Calzi, figlio
dell’architetto ed assessore comunale all’edilizia del Pci Epifanio, morto due
anni fa. Li Calzi era stato al centro di altre inchieste di Mani Pulite e ne
era uscito grazie alla prescrizione. Pasquale Trane, indagato, è figlio di
Rocco, uno degli esponenti della cosiddetta sinistra ferroviaria del Psi,
opposta alla segreteria di Bettino Craxi. Trane senior è morto all’improvviso
nell’agosto 2012 durante il Meeting di Rimini. Citati dai giudici ma non
indagati, sono Giandomenico Monorchio e Giovanni Paolo Gaspari. Il primo,
figlio dell’ex ragioniere dello Stato Andrea, ha una società di ingegneria
(Sintel engineering). Il secondo, dirigente delle Fs e nipote dell’ex ministro
democristiano Remo Gaspari, definisce Incalza “dominus totale” del sistema
grandi appalti. Anche Stefano Perotti è figlio d’arte. Suo padre Massimo è
stato direttore generale dell’Anas di nomina socialista nei primi anni Ottanta
e fu incarcerato nel 1985 per lo scandalo Icomec. una sorta di prova generale
di Tangentopoli.
Gianfranco Turano – Corruzione/I burocrati – L’Espresso – 26
marzo 2015 -
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