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mercoledì 25 marzo 2015

Lo Sapevate Che: Gli uomini sono veri quando stanno tra di loro



Era da molti 8 marzo che gli uomini non avevano sentito il bisogno o il dovere (o l’ipocrisia) di esprimersi quasi in massa a favore delle donne. Questa volta tutti a trovarle fantastiche e meglio dei maschi. A questo punto forse è arrivato il momento di fissare una data per celebrare anche gli uomini (tralasciando la festa del papà). Che da un po’ di tempo paiono tornati agli anni ’70, quando facevano autocoscienza contro i loro peccati maschilisti, e oggi si ritrovano se non pentiti, almeno portati alla riflessione, sempre più confusi e insicuri. E finalmente vorrebbero capirle le donne, cosa che ben pochi hanno tentato di fare nei secoli; e anche quei pochi hanno troppo spesso sbagliato, ritenendole come loro le pensavano, come volevano che fossero, come dovevano essere, cosa vuoi, come corresti che io fossi? (..). Però anche noi non ci siamo chieste veramente, al di là dei nostri bisogni e sentimenti, chi sono davvero, cosa vogliono, cosa pensano che noi pensiamo di loro, come vorremmo che fossero e non sono.(..). Capire gli uomini come noi vorremmo che gli uomini ci capissero, e ammesso che anche noi si sia riuscite a capirci, non è solo questione di erotismo ma soprattutto di genere. Nei secoli, proibendo alle donne istruzione, professioni, sacerdozio, vita militare, non solo si escludevano dal potere rendendole inferiori. Ma venivano tenute lontano, rese impotenti, obbligate alla casa, per impedire che il loro mistero e diversità e possibile pericolosità si intrufolasse nella società maschile: l’esercito, la guerra, il seminario, la Chiesa, qualsiasi professione. Oggi solo l’Islam più violento o fragile impone quasta separazione privando le donne di tutto ciò che potrebbe assicurare loro la libertà e in situazioni di arcaico terrorismo, usando lo stupro come arma definitiva per umiliare e schiacciare le donne, ed esaltare la maschilità, e usare la violenza per proteggersi dal valore delle donne. Nei Pesi occidentali le donne sono ormai dappertutto, anche in mondi un tempo sigillati come l’esercito e da noi la separazione netta resiste solo nella chiesa cattolica (suore e sacerdoti) i soli con possibilità di “carriera”) e nello sport. Per il resto le donne sono dappertutto e stanno fracassando forse non definitivamente il famoso tetto di cristallo. Questo però non ci aiuta a capire di più gli uomini, mentre un film come l’americano Foxcatcher ci conferma un sospetto: esiste e forse esisterà sempre una società maschile impenetrabile, che si sente più libera e sicura tenendo fuori le donne anche quando le amano moltissimo, la madre, la compagna, l’amante, come un accessorio indispensabile al loro benessere, alla loro completezza e felicità Il bel film di Bennet Miller ci racconta di questa squadra di campioni di lotta libera che vivono insieme per prepararsi alle Olimpiadi, nella villa di un solitario miliardario che ama quello sport povero. Quando gareggiano, i loro corpi si uniscono in una specie di armonia, i loro silenzi li affratellano, la violenza li placa. Alla festa dell’uomo, se mai la istituiranno, il regalo potrebbe appunto essere non la magnolia, ma una vacanza liberata dalla nostra presenza e vissuta tra uomini.
Natalia Aspesi – Donna di Repubblica – 21 marzo 2015

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