E’una piccola notte che arriva di
giorno, oscura il cielo e incanta gli uomini. La prossima eclissi di Sole è
attesa per la fine di questa settimana, il 20 marzo: insieme a noi europei,
quella mattina anche nordafricani e russi saranno col naso all’insù. Ma solo
gli abitanti delle remote isole del nord, le Faer Oer e le Svalbard, potranno
godere dello spettacolo dell’eclissi totale. Mentre per il prossimo “Sole nero”
noi, dovremo aspettare il 2 agosto 2027, quando una piccola parte del territorio
italiano (a sud di Lampedusa) vivrà il buio totale di giorno. L’eclisse è
l’effetto più tangibile ed emozionante del nostro viaggio spaziale a bordo del
pianeta Terra e segnala l’allineamento perfetto, ma momentaneo, tra noi, la
nostra stella e la Luna. Per i nostri antenati era un evento spaventoso, capace
di terrorizzare i re (si dice che Ludovico il Pio sia morto di paura durante
l’eclissi dell’840) e di fermare gli eserciti (il 28 maggio del 585 a.C.
interruppe la guerra tra Medi e Lidi). Talete, grazie ai suoi calcoli, aveva
predetto l’eclissi, ma i popoli in battaglia non lo sapevano. Grazie agli
stessi calcoli, è il primo evento storico di cui conosciamo la data esatta.
Oggi il Sole si studia con strumenti sorprendenti, come quello sotto un chilometro
di roccia nei Laboratori Nazionali del Gran Sasso. E’ l’esperimento Borexino,
cioè una palla con dentro 300 tonnellate di liquido che produce un lampo di
luce quando viene attraversata da un neutrino emesso dal Sole. Borexino pochi
mesi fa ha fornito la prima prova diretta delle reazioni termonucleari che
mantengono acceso la nostra (e le altre) stelle. Quando, tra qualche migliaia
di milioni di anni, queste reazioni si esauriranno, il Sole si spegnerà. Noi
non saremo li a vederlo. Ma possiamo comunque prepararci a un 2015 ricco di
meraviglie celesti: due eclissi di Luna (4 aprile e il 28 settembre) e, a
maggio e a dicembre, il passaggio di due comete.
Silvia Bencivelli – News - Il Venerdì di Repubblica – 14
marzo 2015 -
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