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sabato 28 marzo 2015

Lo Sapevate Che: Plurale nostro...



Come Dire. La lingua è una cosa meravigliosa. Vi piace o non vi piace che la Rai abbia per esempio tre tg di orientamento politico diverso? Se non vi piace la chiamte lottizzazione, se vi piace lo chiamate pluralismo. Vi piace o non vi piace che lo Stato finanzi la scuola privata (che già, se cattolica, ha sconti sull’Imu)? Se non vi piace è violazione della Costituzione, se vi piace è diritto di scelta e pluralismo. La nostra nazione dovrebbe chiamarsi Italie, come le Marche e già gli Abruzzi e le Puglie: è plurale, e dunque è affascinata dal pluralismo. Fa fatica a riformare il bicameralismo, considera la famiglia (cioè la coppia eterosessuale) e non l’individuo alla base della società, non “lascia lavorare” i leader monocratici. Pluralismi maiestatici, e non certo di modestia, strutturano la nostra vita sociale. Il plurale è una cosa meravigliosa, per cui se uno dice “l’album, gli alba”, “il forum, i fora”, “il plenum, i plena”, “ i referendum, i referenda” lo prendono giustamente per matto. Ma se dice “il curriculum, i curriculum” salta fuori un facondo premier che agita la matita blu. “Si deve dire: i currucula!”, decreta d’urgenza. La ministra glottologa seduta vicino a lui non fa opposizione, per non remare contro. Ma chissà se quando comperano più di una di quelle matite non le chiamino, così, per innovare e essere coerenti, “matite bla”. Sarà neutro plurale anche quello, a occhio. Anagramma: pluralismo – il mal ripulso.
Stefano Bartezzaghi – L’Espresso – 26 marzo 2015 -

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