Istituire per legge la figura dell’assistente sessuale per le
persone disabili. E’ l’obiettivo della proposta presentata alla Camera dalla
deputata del Pd, Ileana Argentin. Si tratta di una professione che in Italia è
ancora considerata quasi una forma di prostituzione, ma che è invece già
presente in paesi più evoluti in fatto di diritti come Danimarca, Germania,
Paesi Bassi, Svizzera e Austria. L’obiettivo, racconta la promotrice, “è
aiutare le persone con disabilità fisico- motoria e/o psichico-cognitiva a
vivere un’esperienza sensuale o sessuale e a indirizzare al meglio le proprie
energie interne, spesso scaricate in modo disfunzionale in sentimenti di rabbia
e aggressività”. La legge prevede per l’operatore un percorso di formazione di
tipo psicologico e medico, creando anche un registro apposito in ogni regione.
“L’assistente è una figura che può salvare tante famiglie”, spiega Argentin,
lei stessa su una sedia a rotelle in seguito all’amiotrofia spinale. E racconta
come l’idea le sia stata suggerita dalle tante madri di ragazzi con malattie
mentali, donne disperate davanti alla frustrazione dei propri figli. “I diritti
sessuali sono diritti umani. Ma molti disabili sono impediti da condizioni di
ridotta autosufficienza, mobilità o a causa del loro aspetto fisico lontano dai
modelli estetici dominanti. In certi casi si aggiunge l’impossibilità di
arrivare autonomamente a soddisfare pratiche di autoerotismo. Queste situazioni
possono produrre uno stato di emarginazione affettiva e relazionale”, aggiunge
Argentin, fiduciosa di raccogliere un sostegno trasversale in Parlamento.
D’altronde lei, cattolica, ricorda come già Giovanni Paolo II nel 2004 abbia
parlato delle “dimensioni affettive e sessuali della persona portatrice di
handicap”. “Oggi anche film come The
Session con Helen Hunt dimostrano che la sensibilità sul tema sta
cambiando”, conclude la deputata: “Quindici anni fa quando un disabile baciava
in pubblico il proprio compagno “normale” era uno scandalo, come vedere un
bacio tra gay. Oggi c’è più elasticità, anche se siamo ancora percepiti come
persone asessuate. Io posso dire il contrario. Dopo una storia durata 10 anni,
oggi ho un nuovo bellissimo compagno”.
Daniele Castellani Perelli – New – L’Espresso – 26 marzo –
2015
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