Vi sentite stressati? invidiate chi gestisce le situazioni
difficili meglio di voi? La soluzione potrebbe non essere la fuga 8spesso
irrealizzabile) verso un’isola lontana o un modello di vita alternativo, ma
piuttosto un progetto interiore. Quello di migliorare il bagaglio di risorse
psicologiche che fa affrontare con forza i “bassi” della vita e gioire
durevolmente degli “alti”. E’ la tesi de Il
segreto della resistenza psichica
(Feltrinelli) che la giornalista tedesca Christina Berndt dedica a un tema
caldo della psicologia contemporanea, facendo il punto sulle ricerche
internazionali e fornendo strumenti (tra cui alcuni test) per la vita pratica.(..).
Lo spirito del suo libro sta in questa frase: “Non puoi modificare il
passato. Forse non puoi cambiare il presente. Ma sicuramente puoi aumentare la
tua resistenza psichica”. Condividete? “Direi che è un buon riassunto. Il
mio è una sorta di manuale anti-fuga. La serenità non arriva inseguendo un guru
o chiudendosi in monastero, ma apprendendo a fronteggiare le situazioni
negative. Esistono persone guardano avanti con ottimismo e trovano soluzioni a
situazioni complicate. Gli psicologi le definiscono individui resilienti e
studiano i loro “segreti”. (..). Che cos’è la resilenza? Possiamo
impararla?
“All’inizio della ricerca sulle situazioni di stress o post-traumatiche, nei
70, gli psicologi concepivano la resilenza come una qualità che si sviluppa
nell’infanzia e permette di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi
alle difficoltà. E in effetti esistono fattori ambientali e caratteristiche
epigenetiche favorevoli. Ma oggi, dopo aver analizzato migliaia di casi, la
psicologia ha un’altra visione. (..). Cosa serve per
diventare psicologicamente più robusti? “Molti psicologi hanno messo a punto dei vademecum.
Suggeriscono tra le altre cose di tenere un diario in cui scrivere ogni giorno
tre cose buone che la giornata ci ha portato, e di sforzarsi di spostare il
focus del nostro agire sui nostri punti di forza. Se ci piace essere generosi,
troviamo il modo di impegnarci su quel fronte. Se siamo creativi, cerchiamo il
tempo di disegnare, dipingere, ricamare. E impariamo ad allenare l’attenzione:
se esercitiamo la concentrazione sui compiti quotidiani, senza classificarli
come negativi o positivi, impariamo a prendere la vita così com’è e abbassiamo
lo stress: curiamo gli affetti e la salute, poniamoci mete realistiche,
offriamoci una prospettiva di lungo periodo. Tutto questo ci rende forti di
fronte alle avversità”.
Se è vero che la resilenza affonda le sue radici nell’infanzia, come
possiamo farla crescere nei nostri figli? “ Noi genitori odiamo vedere i figli in difficoltà. Ma
se vogliamo che imparino a gestire le crisi dobbiamo lasciare che le sperimentino.
Facciamo sì che imparino a gestire doveri, responsabilità, conflitti”.
Lara Crinò – Il Venerdì di Repubblica – 13 marzo 2015
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