C’è una parte del mondo che si preoccupa della
sovrapposizione. E poi ci sono le isoòe dell’Oceanp Pacifico. Che rischiano di
scomparire a causa dello spopolamento. Non è solo il caso delle isole Pitcain.
Prendete la nazione di Niue, un atollo corallino grande quanto una piccola
città. Negli Sessanta ci vivevano 5mila persone. Secondo la Cia, la popolazione
delle Isole Cook, arcipelago in libera associazione con la nuova Zelanda,
diminuisce del 3 per cento l’anno, a una velocità che è seconda solo a quella
della Siria, distrutta dalla guerra. Stesso destino stanno vivendo Tokelau,
atollo di 1.400 anime, e American Samoa, 54mila abitanti, mentre a Samoa e
Tonga la popolazione è stabile ma sta abbandonando le isole minori per cercare
fortuna nei principali centri abitati. Circa 24mila niueani vivono oggi in
Nuova Zelanda, il grande Stato più vicino a Pitcain, Niue e gli altri isolotti
al largo del Pacifico. Le ragioni dell’esodo sono: da un lato la crisi che
acuisce le tensioni e i comportamenti criminali (Pitcain non è l’unica ad aver
assistito a violenze sessuali, registratesi ad esempio di recente anche
nell’isola di Sant’Elena, territorio britannico nell’atlantico); dall’altro il
riscaldamento globale minaccia di sommergere sotto le acque gli atolli. E’ un
rischio di cui è consapevole il presidente della Repubblica di Kiribati,
100mila abitanti nel pacifico, che, per correre ai ripari, ha comprato un pezzo
dell’isola Vanua Levu, appartenente alle Fiji. Unico problema: è a 2 mila
chilometri di distanza.
Miti Esotici – Dan Cas. Per. – L’Espresso – 12 marzo 2015
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