Milano. C’è un’altra Tav che, secondo molti, rischia di
creare danni irrimediabili a un importante territorio vinicolo italiano. E’ la
Milano-Venezia che, nel tratto tra Desenzano e Peschiera, nei pressi del Lago
di Garda, dovrebbe passare tra i vigneti dove nasce la Lugana, uno dei più
sorprendenti vini bianchi italiani. Se il progetto originario non cambia
saranno distrutti, o temporaneamente estirpati per dare spazio ai cantieri,
almeno 200 ettari di vigneti (sui mille attuali), mentre cantine e cascine,
alcune secolari, verranno demolite. Anche il microclima della zona potrebbe
subire cambiamenti, mentre l’accesso alle cantine diverrebbe più difficile per
tutti, produttori e visitatori.
L’alternativa c’è, sostiene Luca Formentini, presidente del Consorzio di
tutela Lugano Doc: “Ci siamo preoccupati di fornire un’alternativa praticabile
attraverso lo studio che vede nel potenziamento tecnologico della linea
esistente la soluzione di impatto più sostenibile per l’ambiente, l’economia e
il costo complessivo dell’opera”. Interventi più leggeri, meno costosi per la
collettività, già sperimentati su altre tratte nazionali, sostenuti dai sette
Comuni e dalle associazioni sindacali della zona, che eviterebbero danni capaci
di mettere in ginocchio un’eccellenza della viticultura italiana.
Giuseppe Ortolano – Il Venerdì di Repubblica – 27 febbraio
2015 -
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