E’ Incredibile come a ogni latitudine dai migranti
si guadagni, sempre, cinicamente, senza dar loro in cambio la dignità che
cercano quando decidono di lasciare la terra d’origine per raggiungere la terra
promessa. Lo chiamano la “bestia”, è il treno merci che valica il confine tra
Messico e Stati Uniti, un treno a cui migliaia di disperati si aggrappano per
poter passare la frontiera. E “La bestia” (Fazi) è il titolo del libro di Oscar
Martinez, scrittore salvadoregno, tra i più importanti della nuova generazione
di scrittori latinoamericani. “La bestia” è il racconto rigoroso e
dolorosissimo di come organizzazioni criminali sudamericane e governo degli
Stati Uniti facciano strame dei disperati che decidono di passare il confine senza che sia possibile
in alcun modo sottrarli a un destino che li fa essere eternamente vittime. La
prima cosa interessante che mi racconta Martinez è che in qualche modo la nuova
generazione di scrittori sudamericani ha deciso di dedicarsi alla non-fiction
novel come strada maestra per raccontare la realtà. Non basta la cronaca non
basta la narrativa: raccontare e indagare fatti e aggredirli con stile
narrativo. (..) . Oscar Martinez dice una cosa che mi sento di condividere
pienamente: “Nella cronaca narrativa c’è qualcosa in più rispetto al lavoro
sullo stile e alla ricerca di sensazionalismo, come in un libro di fiction. La
cronaca narrativa è investigazione e rigore”. Nel 2014 sessantamila minorenni hanno varcato il confine tra Messico e Texas
e non essendo messicani (con il Messico esistono leggi che regolamentano
l’immigrazione di minorenni), ma in larga parte proveniente da Honduras,
Guatemala ed El Salvador, non possono essere rimpatriati immediatamente. Le
autorità statunitensi devono avviare un procedimento per riconsegnarli ai
genitori o affidarli, nel frattempo, a famiglie affidatarie. Ovviamente al 98
per cento dei processi i minorenni che hanno attraversato la frontiera non si
presentano. Alle mie perplessità sull’esistenza di una legge fatta per essere
infranta, Martinez mi ha dato la sua interpretazione: secondo lui gli Stati
Uniti hanno bisogno di manodopera selezionata. La frontiera tra Messico e Stati
Uniti mi racconta, è completamente blindata e pressoché impossibile da oltrepassare
illegalmente, esiste tuttavia una sola porzione di frontiera, quella
corrispondente al confine con il Chihuahua, dove è possibile raggiungere gli
Stati Uniti camminando per nove notti di seguito nel deserto, senza possibilità
di trovare acqua o ristoro. (..) Le organizzazioni criminali latinoamericane
sui migranti ci hanno costruito le proprie fortune , così come i trafficanti di
migranti nel Mediterraneo hanno costruito le loro sulla pelle di chi vorrebbe
raggiungere le coste italiane alla ricerca di una reale possibilità di vita
lontano dalle guerre, sfruttamento e dittature. E In Quegli Stati violentissimi –soprattutto Honduras
e El Salvador – dove le organizzazioni criminali hanno ormai il controllo di
tutto, i governi continuano a parlare di gang di strada, di bande, e mai di
mafia. Ecco perché vi invito a leggere “La bestia” e a capire sino in fondo
cosa sia la bestia, il treno della morte, il divoratore di migranti, che quando
ci salgono su, quando, dopo vari tentativi finalmente riescono ad aggrapparvisi,
non possono distrarsi o addormentarsi, pena la mutilazione o peggio la morte.
Questa è la storia dei migranti ovunque cercano pace e dignità e trovano
sfruttamento e morte. La prossima volta, prima di applaudire Buonanno o
Salvini, pensateci su.
Roberto Saviano – L’antitaliano www.lespresso.it – 26 marzo 2015 -
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