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sabato 24 marzo 2018

Lo Sapevate Che: Il Coraggio della madri Pfas...


Da un certo punto nella vita sono i figli a procurarti nuovi amici. Altri genitori che conosci alle riunioni scolastiche, in vacanza, alla palestra di basket o ai bordi di un campetto di calcio. Giovanna Dal Lago, una signora di un paese del vicentino, ha incontrato quelle che sarebbero diventate le amiche e compagne di battaglia in un laboratorio di analisi mediche, con in mano una stessa condanna. Il sangue dei loro figli era contaminato da sostanze tossiche che li esporranno negli anni al rischio di disfunzioni della tiroide, infarti precoci, morbo di Alzheimer. In particolare una sostanza, la Pfas, sigla per perfluoroalchiliche, un interferente endocrino presente nella lavorazione di molti prodotti isolanti. Questo elemento era entrato nel sangue di tutti e cinque i figli di Giovanna, e in quelli di molte altre, in percentuali da dieci a quaranta volte i valori tollerabili. Quaranta volte. Non poteva essere un caso. Se è minacciata la vita della famiglia, allora si rivela la natura di una persona. Quelle di queste appartate donne della provincia veneta era fatta di coraggio, intelligenza, senso di giustizia. Così un gruppo di casalinghe, senza conoscenze specifiche e grandi strumenti economici, ha intrapreso una delle più documentate e rivoluzionarie ricerche sui danni ambientali mai svolte nel nostro Paese. Hanno messo insieme rilevazioni del Cnr con studi nord americani ed europei, si sono fatte aiutare da professori e studenti dell’università di Padova per incrociare dati e ricerche, fino a giungere a un risultato clamoroso al quale non erano arrivati giornali e istituzioni, gruppi ecologisti e accademici. Sono riuscite a provare che l’intera faida idrica da Verona a Padova, grande come il lago di Garda, è totalmente contaminata dalle Pfas, come pure l’area agricola in superficie. Non solo, hanno individuato la probabile fonte dell’inquinamento in una grande azienda, la Miteni di Trissino. Di più, i controlli sono stati estesi e hanno rivelato inquinamento da Pfas nelle acque di Lombardia, Piemonte, Toscana, Campania. Ovunque vi siano fabbriche di pellami, pellicole, mobilifici, isolanti che li usano. Perché la tremenda minaccia delle Pfas è anche la chiave del loro successo industriale: l’assoluta inerzia chimica. Non reagiscono con nulla, non s’incollano e non aderiscono, respingono i grassi e l’acqua, neppure si degradano, non possono essere digeriti né filtrati dai reni e dunque si accumulano nel sangue, alterano il metabolismo, moltiplicano il colesterolo. Con queste prove le donne no Pfas hanno cercato di parlare ai governi italiani, senza successo. Ma non si fermeranno. Andranno a Bruxelles, all’Onu e in capo al Mondo. Non s’immagina di che cosa sia capace una madre pur di proteggere i figli. Non solo i suoi, i figli di tutti.
Curzio Maltese – Contromano – Il Venerdì di La Repubblica – 23 maggio 2018 -

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