Alla fine il peccato
della famosa mela è stato risolto. Eva, è vero, non ha mai confessato, ma i termini sono
prescritti e l’economia non va come potrebbe. Ci si aspettano rimbalzi, che la
scrittura assorbirà senza troppa difficoltà.
Il futuro e alle porte, che vanno tenute ben chiuse al riparo
dagli spifferi europei, e l’anelito alla parità che ha sempre permeato il Paese
potrà svilupparsi alla grande. I consensi mancano e i conflitti di disinteresse
saranno superati, meravigliando chi scommetteva sulla nostra arretratezza. Dopo
l’invenzione delle armi senza rischio per la salute, dopo il salvataggio delle
coste deturpate dal mare, dopo la liberalizzazione da tutti gli impegni, questa
è la classica ciliegina sulla torta (se la decisione verrà confermata) che ci riporterà
ai primi posti di qualcosa. Definiamolo insieme.
Massimo Bucchi – Sottovuoto – Il Venerdì di La
Repubblica – 16 marzo 2018
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