Etichette

lunedì 6 novembre 2017

Lo Sapevate Che: Donne, dovete stare a casa (ma ho tanto bisogno di voi)...



Le donne possono avere tanti attributi come Donna e Creatività, Donna e Fantasia, Donna e Bellezza, Donna e Accoglienza, Donna Selvaggia e naturalmente ci sono anche gli attributi negativi. Ebbene a me di questi attributi non me ne importa un fico secco. Io sono un uomo che pensa che la femmina sia sempre e comunque a parità di categoria intellettiva, minore rispetto al maschio. Penso che le donne debbano imparare di nuovo a stare al loro posto ricominciando a rispettare molto di più il maschio. Penso che la volontà di equiparazione, per fortuna mai raggiunta, dai ruoli fra maschio e femmina abbia fatto un pessimo servizio alla società. E credo anche che il genere femminile sia psicofisicamente incapace e per sempre impreparato per tale equiparazione. Donne e uomini non sono per nulla uguali. Non riconoscere il primato dell’uomo sula donna ha portato il caos nelle famiglie e in tutti gli ambienti sociali. Non mi sorprende che si parli così tanto  di femminicidio e non sono per nulla convinto che la maggior parte di quei reati da parte dei maschi siano dovuti a infantilismo e incapacità del maschio di non riuscire ad accettare che un rapporto finisca. So benissimo che siamo in un periodo in cui la giurisprudenza e la politica cercano di osservare il mondo sempre più dal punto di vista dei diritti della donna. Penso che dal ounto in cui siamo bisognerebbe andare in direzione completamente opposta. Ovvero mi chiederei come ripristinare tutte le potenzialità positive del genere maschile. I grandi filosofi i grandi musicisti, i grandi scienziati. Tutti maschi. Queste personalità dovremmo ritrovare. Le donne stiano a casa a dare sicurezza al compagno e ai figli. Mi creda sarebbe meglio per tutti. Lei pubblica tutte le settimane lettere in cui vengono riportate vistosamente le défaillance di molti uomini con oggettivo godimento da parte sua. Lo si nota dalla complicità con cui risponde alla scrittrice della lettera di turno e dalla sua volutamente malcelata ironia e sarcasmo con cui sbeffeggia i maschi. Bene, si faccia un esame e mi dica da dove viene tutta quella malcelata ironia e beffeggiamento. Gianluca Bovi
La ringrazio per la sua lettera spiritosa e divertente. Un unico appunto: raramente sbeffeggio uomini e donne, e se lo faccio è perché hanno bisogno di consolazione, o si sentono vittime della vita. Una gentile sgridata li aiuta a riprendere coraggio, a rispettarsi di più. Tura la mia eventuale ironia ambosessi deriva dal fatto che è stata l’autoironia a rendermi la vita più rosea del dovuto, è l’ironia stessa a circondarmi di affetti e amicizia. Per tutto il resto le consiglio di seguire la bellissima serie Il racconto dell’ancella tratta dal bel romanzo dispotico di Margaret Atwood, in cui in alcuni Stati americani diventati teocratici il ruolo della donna è diventato servile, domestico, procreativo e privo di qualsiasi libertà. Mi pare strano però nella sua simpatica disanima di genere che quello maschile sia così fragile da aver bisogno che siano le donne, cittadine di terza categoria, a dare sicurezza ai maschi. Perché allora vuole dire che le prime a essere sicure, a non chiedere sicurezza agli uomini, siano proprio loro, le signore. Un bel pasticcio. Lei sa benissimo, lo hanno raccontato centinaia di libri, che se in passato poche donne sono diventate famose a parte le regine, le imperatrici , le grandi pittrici, le grandi scienziate, il gruppo di matematiche americane di colore che nel 1961 alla Nasa rese possibile il primo volo nello spazio, in passato le donne non avevano il diritto di studiare, non potevano leggere, avere un lavoro che non fosse servile, ereditare, avere la patria potestà ecc…Oggi però il personaggio politico più importante d’Europa è una donna, Angela Merkel, e giusto un paio di giorni fa una donna è diventata primo ministro della Nuova Zelanda. E poi lei con tutta la sua ironia, cosa se ne farebbe di una donna succube, che non portasse a casa uno stipendio magari il doppio del suo?
Natalia Aspesi – Questioni di cuore – Il Venerdì di La Repubblica – 3 novembre 2017 -

Nessun commento:

Posta un commento