L’Europa è come il
Titanic
E sulle scialuppe
salirà
Solo chi viaggia in
prima
Ora che il circo
elettorale è finito, forse si possono mettere in un angolo
le polemiche su Dudù e
gli insulti fra mediocri leader dall’ego arroventato e parlare delle faccende
serie. Scrivo prima dei risultati ma è ormai chiaro
che nel Parlamento europeo si farà una grande coalizione
destra-sinistra per continuare le politiche d’austerità. Gli interessi in gioco
sono troppo grandi per considerare ipotesi alternative. L’opposizione
sgangherata degli antieuropeisti, che peraltro da nazionalisti si odiano l’un
l’altro, sarà del tutto inoffensiva.
L’austerità serve soprattutto a due scopi. Il primo è
continuare a finanziare il salvataggio del sistema bancario attraverso i tagli
del welfare. Le grandi banche del Nord sarebbero già fallite se l’Unione non
avesse pompato 1.500 miliardi nelle loro casse, ma molte comunque falliranno
nei prossimi anni, perché il costo delle folli speculazioni prima o poi
arriverà. Il secondo obiettivo è allargare le differenze fra Nord e Sud Europa
per creare nell’area mediterranea una grande riserva di manodopera a basso
prezzo, a tutto vantaggio della ripresa tedesca.
Il calcolo dei poteri forti e dominanti, quelli veri, è
semplice e cinico. Essi considerano che ormai l’Europa abbia fallito, che sia
come il Titanic colpito dall’iceberg e sul punto di affondare,
Si tratta di preparare le scialuppe per salvare i passeggeri
della prima classe, la Germania e i suoi alleati del Nord, e lasciar affondare
quelli di seconda e terza, l’Italia, la Spagna, il Portogallo e la Grecia. La
Germania impone al Sud i tagli allo stato sociale, ma intanto cresce perché
protegge e incrementa il suo welfare.
Si è fatta una polemica ignorante sul fatto che dietro al boom
tedesco ci sarebbero i mini jobs da 400 euro al mese. Ma i mini jobs ,
destinati in gran parte ai giovani, funzionano così: si possono guadagnare 400
euro o più al mese per un lavoro di mezza giornata, ai quali si sommano i 400
euro del reddito minimo garantito.
In più lo Stato s’incarica di pagare affitto e riscaldamento
e di garantire spese sanitarie e trasporti quasi gratuiti. C’è qualche giovane
italiano che non farebbe volentieri a cambio con il precariato e vita? Per non
parlare dei salari medi dell’industria, che sono due o tre volte gli italiani, grazie anche alle
politiche fiscali. Altro che 80 (o 60) euro. Certo i tedeschi hanno una classe
dirigente impressionante per egoismo nazionale, ma anche per qualità,
preparazione e competenza.
Noi abbiamo i nostri narcisi arruffapopolo e i trafficoni
arraffatangenti. Dove andremo?
Curzio Maltese – Venerdì di Repubblica - 30 maggio 2014
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