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lunedì 16 giugno 2014

Lo Sapevate Che: Questioni di Cuore...




Quando gli uomini pensano di avere diritto al sesso
Come antidoto alla vecchiaia

Non dimentico una lettera di Ceronetti di cui ammiro la scrittura, in cui
esprimeva la pretesa d’aver accesso al sesso (non all’affettività) per
eliminare le “barbarie” della vecchiaia. Insomma i maschi sarebbero spiriti liberi
in possesso di tutte le loro facoltà che ritengono una barbarie non aver diritto al sesso: anche se una buona maggioranza di soggetti già verso i 50 anni ha lasciato la moglie coetanea e impalmato di corsa giovanissime femminucce cui regalano patrimoni, incialtroniscono e dimenticano i figli del precedente matrimonio.
Esisterebbe, per favore ditemelo, una sacralità maschile del corpo a cui potremmo aspirare anche noi donne? O forse dobbiamo ammettere che gli stereotipi dovrebbero essere ribaltati? In giro vedo più maschi…anziani (si può dire degli uomini?) al braccio di donne giovani che si guardano attorno con il terrore di perdere il symbol che ostentano e che gli costa ogni ragionevole misura, non solo finanziaria, depressi e sotto cura, e donne d’età consce  della ricchezza delle loro esperienze, anche quelle dolorose degli abbandoni, pronte ad ascoltare, a discutere dei piaceri che da madri e spose hanno dovuto mettere da parte. Fantasie erotiche ne abbiamo anche noi, tante e vivide, ma non ne facciamo un peso per la collettività e non sono preponderanti nella quotidianità e senza offuscare la capacità d’amore.
Paola – Napoli

Non mi stancherò mai di ripetere, anche se inutilmente, che trovo sbagliata la generalizzazione: non tutti gli uomini d’età piantano la moglie per le giovanissime, non tutte le donne mature si accontentano dei piaceri che hanno dovuto trascurare quando erano impegnate come madri e mogli. Mi par di capire che più passa il tempo, più le donne amano troppo gli uomini regalando loro ogni virtù, più finiscono per detestarli, fonte di ogni debolezza e viltà. Non sarebbe ora di trovare noi una via di mezzo? Amarli per quel che sono e non per quello che noi vorremmo fossero, e talvolta, purtroppo, restarne deluse per ciò che non negli uomini, ma in quell’uomo, ci siamo rifiutate di vedere prima. Io sono circondata da coppie che festeggiano i 60 anni insieme, che hanno passato momenti difficili, ma più forte di tutto è stata la loro unione che a tutto ha resistito. Quanto a Ceronetti, si sa, è uno scrittore geniale e dispettoso (mi aveva colpito decenni fa, il suo alimentarsi solo di semi e radici) e quindi non bisogna prenderlo troppo sul serio.
Natalia Aspesi- Venerdì di Repubblica – 13 giugno 2014 –

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