Si corre il rischio di
milioni di astenuti
Assumiamoli nei vote
center
Da pascolo a jungla, le
elezioni italiane non cesseranno di riservare sorprese.
Come le precipitazioni
i voti seguono logiche stagionali e i millimetri d’acqua diventano capaci di
alluvionare intere regioni. Non si vota più per partito, semmai per leader, e per questo tutti i
candidati cercano di infilarsi nel territorio almeno fino alla vita, sperando
on un rapido radicamento. Ma non è detto. Apparentemente lontane, le elezioni
girano però sulla riduzione del corpo elettorale, che segue diete non condivise
da tutti ma rispettose dell’indigeribile. Stanchi di un’attività così
ripetitiva? Incertezza tra analisi del voto freudiana, junghiana o di gruppo?
Fuga da un’attività così scarsamente retribuita? Eppure, se l’affluenza
tornasse copiosa, le sorprese a cui assistiamo sarebbero appena cominciate.
www.massimobucchi.com – Venerdì di Repubblica 20 giugno 2014
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