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lunedì 16 giugno 2014

Lo Sapevate Che: Contromano....




Da rubare per il partito a buttarsi in politica
Per poter rubare meglio

Per capire come combattere la nuova corruzione segnalata dagli scandali
dell’Expo e del Mose di Venezia bisogna intanto capire che è nuova.
Diversa dalla Tangentopoli di vent’anni fa. Peggiore. Allora si rubava
(non solo, ma soprattutto) per il partito, per far politica. Ora si fa politica per rubare. Lo testimonia la stessa evoluzione personale dei cari Greganti e Frigerio, da funzionari con normali stili di vita, a facoltosi imprenditori della tangente.
Vent’anni fa corrotti e corruttori lucravano a spese dei cittadini, ma comunque garantivano opere utili e a volte eccellenti, come la linea 3 della metropolitana milanese. Oggi s’inventano grandi opere o eventi inutili, come il Mose, la Tav, i mondiali di nuoto, il G8 alla Maddalena poi spostato in Abruzzo o l’Expo, per poter lucrare. L’ho scritto qualche anno fa, parlando dell’Expo e dei progetti edilizi a Milano: “La prima Tangentopoli era comunque qualcosa di razionale, una specie di escrescenza malavitosa di un’economia ancora sana, un “pizzo” carpito nel grasso della crescita economica, ma il nuovo sistema delle tangenti è andato ben oltre.
Ha creato un’economia virtuale che non ha alcun collegamento con il mercato e si fonda sul consumo di territorio. In altri termini, cemento, cemento e ancora cemento”.
Non ho un archivio degli articoli, ma questa frase l’avevo conservata per gli inevitabili scandali di Expo e Mose, sicuro che sarebbe finito tutto in una retata di arresti. Ora la tengo da parte per la fine delle inchieste sulla Tav. Come scriveva Pasolini sulle stragi: “Io so, ma non ho le prove”. E lo sappiamo tutti vero? Si vedono consiglieri regionali, sindaci, governatori spendere un milione per una campagna elettorale. Dove li prendono? 137 milioncini di lirette intascati da Mario Chiesa fanno ridere di fronte al milione di euro consegnato brevi manu ogni anno a Galan.
La massa di cemento, opere inutili e spesso orrende, come il palazzo di giustizia di Novoli a Firenze, realizzate in questi anni con la complicità di tutti, dalla destra alle cooperative rosse, è sotto gli occhi di tutti. E dunque, prima delle leggi anticorruzione che il potere rinvia di anno in anno, prima dei poteri ai magistrati anti corruzione, prima delle regole sugli appalti, viene la coscienza del cittadini. La consapevolezza di essere cittadini di una grande democrazia europea, con il diritto di essere trattati come tali e il dovere di ribellarsi se si è considerati come sudditi di una repubblica delle banane. Il Daspo ai corrotti, prima che il governo, lo devono dare i cittadini.
Curzio Maltese – Venerdì di Repubblica – 13 giugno 2014

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