Il triste declino di
Silvio che Renzi ha “resuscitato”
Per poi prendergli i
voti
Caro Serra, finalmente,
a elezioni concluse e visto il clamoroso flop di Forza Italia, ho capito la
strategia di Renzi nel gestire il caso Berlusconi.
Io contestavo
fortemente a Renzi di aver carpito la mia - e di tantissimi altri – buona fede convincendoci ad andarlo a
votare nelle primarie del Pd, quando nei suoi programmi non figurava
assolutamente rimettere in gioco e riesumare il Cav. Vista però la patetica campagna
elettorale di B., le terribili rughe nonostante la permanente ceratura, lo
sguardo smarrito, il fantozziano comizio di chiusura in una sala da500 persone,
devo riconoscere che Renzi aveva proprio visto giusto nel rifarlo scendere in
campo per prendere poi i suoi voti. Complimenti al mio conterraneo Matteo e
tante scuse per aver sospettato chissà quale accordo…
Aldo Cappelletti (Castiglion Fiorentino)
Caro Cappelletti, la sua lettera è di perfidia davvero
“fiorentina”, ma ha il pregio di rinnovare il buonumore di tanti per il
tracollo politico di Berlusconi. Difficile dire se ci sia davvero stato un
calcolo, da parte di Renzi, nel rimettere in gioco un avversario così spompato.
Di certo c’è che l’uomo di Arcore è politicamente allo stremo già da un paio
d’anni, e solo il caso (l’esito tripolare e ingestibile delle politiche dello
scorso anno) lo aveva tenuto in gioco nonostante avesse perduto molti milioni
di voti. Lo dico anche per prendermi una piccola rivincita su quanti mi hanno
rimproverato, allora, perché avevo scritto che il berlusconismo era finito, e,
invece se lo ritrovano davanti in ogni telegiornale. Berlusconi ha avuto un
paio d’anni di proroga, come le repliche estive in televisione quando non c’è
di meglio da mandare in onda. Ma il suo destino politico era segnato. Il finale
è piuttosto patetico, non da Caimano ma da anziana star del varietà.
Michele Serra – Venerdì di Repubblica - 6 giugno 2014 –
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