Quel bagnetto è costato
un miliardo
Il preventivo per i
lavori era appena di seimila euro. Poi di tangente in tangente il costo è
lievitato a dismisura. Così il secondo cesso nel trilocale di casa Piluzzi è
entrato nell’elenco dei megaprogetti
Non si placano le polemiche sul Mose. Il costo è lievitato in
maniera esorbitante anche perché, per accontentare le varie clientele, sono
state assegnate parecchie opere fuori preventivo, come il riempimento della Laguna con acqua di Fiuggi per non bloccare con il calcare le delicate
paratie mobili, e il trasferimento delle colonie di cozze, assistite da uno
psicologo, in un centro di accoglienza. Ma ha destato particolare sgomento la
notizia che la diga, come ritocco finale, sarà decorata con milioni di souvenir
di vetro colorato: cagnolini, gattini, gondolette con cagnolini, perfino
gondolette con gondolette. “La diga sarebbe stata l’unico luogo di Venezia
sprovvisto di souvenir orribili – si giustificano al Mose – non potevamo
deludere il turismo cinese”.
Ponte Sullo Stretto Tra le altre grandi opere è, da
sempre, quella più chiacchierata. Il progetto più accreditato, sfruttando
l’esperienza del Mose, intendeva realizzare un ponte sommerso che emergeva
dalle acque ogni tre ore per fare transitare le automobili in attesa. La totale
inutilità dell’opera aveva attirato il vivo interessamento di almeno tre o
quattro governi. Un’altra ipotesi è quella del ponte fisso con un villaggio
turistico a metà dell’arcata; una terza, alla cui ideazione pare abbia
contribuito anche un chirurgo estetico, prevede di iniettare nella costa
calabrese e in quella siciliana quantitativi molto ingenti di botulino fino a
che i due labbri dello stretto siano così gonfi da toccarsi.
Salerno-Reggio Calabria Procede speditamente, servono solo
gli ultimi ritocchi. Mancano le uniformi dei casellanti, perché la ‘ndrangheta
aveva vinto l’appalto ma ha ucciso tutti gli stilisti gay della regione, e
l’unico stilista etero ha presentato un disegno poco convincente, un completo
di shorts e canottiera traforata con macchie di anguria già applicate in
fabbrica. Ancora incompleta anche la traforatura a fucilate dei cartelli
autostradali da parte dei bracconieri locali, un tocco suggestivo che rende
immediatamente identificabile il nostro Sud più autentico. Il costo complessivo
dell’opera non è più quantificabile perché i tecnici del ministero non riescono
a connettere il computer con il pallottoliere con il quale erano stati fatti i
primi conteggi, circa un secolo fa. Pare sia comunque così elevato che qualche
miliardo di tangenti sarebbero solo briciole, e passerebbero inosservate.
Traforo Del Monte
Bianco E’ già stato
fatto, ma un pool di imprese ha proposto di realizzarne un altro, parallelo al
primo, per una spesa di diciottomila miliardi di euro, già completa di tangenti
regolarmente fatturate. Lo scopo sarebbe festeggiare il centenario dalla
nascita dell’ingegner Balmaud, inventore della benna a sedici denti. Sono già
in corso i primi carotaggi, i secondi sono previsti per l’autunno, i terzi nel
2015 e così via fino a quando il progetto, nel 2034, verrà bloccato, ma sarà
già stata spesa in carotaggi l’intera somma stanziata.
Bagno Di Servizio Di
Casa Piluzzi Il
preventivo era molto ridotto, seimila euro per realizzare un secondo bagno nel
trilocale di casa Piluzzi, nella cittadina di Villabrutta. Come mai, dunque, il
cesso dei Piluzzi è finito tra le Grandi Opere, con una spesa finale vicina al
miliardo di euro? Pare che il geometra comunale di Villarotta abbia chiesto,
per sbrigare più in fretta la pratica, duecento euro; per comperare il silenzio
del segretario comunale gliene ha dovuti dare trecento; da costui quattrocento
al sindaco, e così via fino alla stipula del primo fido bancario per avere i
contanti per corrompere; e con il sistema dei bond, il fido pro-corruzione è
stato rivenduto a un fondo, il fondo a un altro fondo e così via fino a che i
duecento euro di bustarella al geometra comunale sono diventati quasi un
miliardo di euro.
Il bagno dei Piluzzi, nel frattempo, è ancora in attesa di
completamento. Il piastrellista ha già fatto sapere, amichevolmente, che non
rilascia fattura.
Michele Serra – L’Espresso – 19 Giugno 2014 -
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