No, Halloween non
c’entra, se non come lontano parallelo del temuto ingresso di forze occulte
nella nostra già faticosa vita quotidiana. Ma nell’immaginazione popolare il tagliare, ricucire,
attanagliare, forare, segare, copiaincollare, gesti fatti sia pure su pezzi di
una vecchia Carta comune (ma cosciuta da pochi) sono azioni ansiogene.
Ovviamente le preoccupazioni sono destituite di ogni fondamento, però purtroppo
attecchiscono parzialmente in un paese che sta depotenziando l’istruzione
collettiva, che è preda indifesa della natura, che non ha una direzione precisa
magari indicata a torto o ragione da qualcuno che voglia parlarne. Per i
cartomanti e i maghi si spende più che per il cinema. Non parliamo nemmeno poi
del teatro o della lettura. Quindi respingiamo ogni superstizione, ogni dubbio,
ogni ricorso al soprannaturale. Che se la cavi da solo.
Massimo Bucchi – Sottovuoto – Il venerdì di Repubblica – 10
febbraio 2017 -
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