Amal Alamuddin avvocato
dei diritti umani di origine libanese, dovrebbe sposare Clonney il 12
settembre.
Gli amici approvano e
già aspettano l’invito alla festa italiana
Corteggiamento durato sei mesi, annuncio dato in maniera
“legale” dallo studio di avvocati londinesi dove lavora la futura sposa, anello
(sette carati, taglio smeraldo) già portato in pubblico, data fissata per il 12
settembre (in Italia): pare proprio che lo scapolo più celebre del mondo,
George Clooney, abbia trovato moglie. Pare, perché parlando di George il “se” è
d’obbligo. L’unica a portarlo all’altare, nel 1989, fu l’attrice Talia Balsam
(oggi moglie e co-star di Jonhn Slattery in Mad
Men) : il matrimonio durò solo quattro anni e Clooney giurò di non volersi
risposare più né avere figli (famosa la scommessa no-kids, da 10mila dollari, con l’amica Michelle Pfleiffer). A
rimettere tutto in discussione è stata Amal Alamuddin, 36enne avvocato libanese
di nascita (da ricca famiglia di Beirut di origine drusa, trasferitasi a Londra
in un periodo tumultuoso nel Paese dei Cedri). Il padre Ramzi è professore
all’Università Americana di Londra, mentre la madre, Baria Alamuddin, è una
nota giornalista che ha intervistato capi di Stato come Margaret Thacher e
Hosni Mubarak e che oggi lavora come corrispondente dal Medioriente, per Cnn,
BBC, Sky Newa e Al Jazeera.
Se Baria in Libano è stata paragonata a Liz Taylor per la sua
bellezza, Amal è stata eletta Hottest barrister
(la più attraente avvocatessa) dai magazine inglesi. Studi in legge a
Osford e alla New YorK University (dove ha anche lavorato per Sonia Sotomayor,
che sarebbe stata nominata giudice della Corte Suprema da Obama), dopo il breve
intervallo newyorchese la futura Ms:Clonney è tornata a Londra per lavorare
nello studio legale Doughry Street Chambers (occupandosi di clienti come Julian
Assange, Yulia Tymoshenko, Kofi Annan e il re del Bahrain).
Stando agli amici americani di lui, che aspettano l’invito
ufficiale per il matrimonio italiano a settembre, l’investimento di 750mila
dollari nell’anello di fidanzamento da
parte di Cloney è stata una buona mossa. L’’avvocatessa, che parla tre lingue
ed è soprannominata “giusta causa” per il suo impegno nel campo dei diritti
umani, è finalmente considerata on his
level. C’è chi scommette che riuscirà anche a far cambiare idea a George
sui figli.
Manuela Cerri Goren – Venerdì di Repubblica – 7 giugno 2014
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