Stai alla larga dal
tonno troppo rosso
Probabilmente è stato
trattato con additivi vietati dalla legge come nitrati, nitriti, monossido di
carbonio. Ecco come difenderti.
Lo studio scientifico
L’Università di Padova ha analizzato 32 campioni di tonno
prelevati nella grande distribuzione. Di questi, ben 16 erano risultati
trattati con il monossido di carbonio. Trovi i dati dello studio (che è ancora
in corso) su www.eurofishmarket.it
Il tonno che arriva
sulle nostre tavole è soprattutto quello a pinne gialle. “E’ meno pregiato del tonno rosso.
Inoltre, a contatto con l’aria, le sue carni tendono ad assumere velocemente
una colorazione bruna”, spiega Valentina Tepedino, direttrice di Eurofishmarket, osservatorio sul mercato
del pesce. “ Ecco perché alcuni produttori poco scrupolosi, per mantenere il
colore rosso tanto apprezzato dai consumatori, usano sostanze vietate, come
nitrati, nitriti e, soprattutto, monossido di carbonio”.
“I primi due favoriscono la formazione nello stomaco di
nitrosammine (composti potenzialmente cancerogeni), in particolare se
l’alimento viene cotto”, spiega l’esperta.
“Il monossido di carbonio, invece, non è nocivo per la salute
(tanto che negli Stati Uniti non ne è vietato l’impiego). Il problema è che,
bloccando il cambiamento di colore, fa sembrare fresco un prodotto che in
realtà potrebbe non esserlo”.
“ Per difenderti”, consiglia l’esperta, “non acquistare pesce
dal colore innaturale, di un rosso troppo acceso, e dal prezzo molto basso (un
tonno di buona qualità non può costare meno di 26-28 euro al chilo). E poi
fidati più del tuo naso che dei tuoi occhi: l’odore di “ammoniaca” non si può
mascherare!”
50% i Campioni di Tonno
Trattati con Monossido si Carbonio
Giorgio Donegani e Roberta Piazza – Starbene – febbraio 2014
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