Ma Matteo Renzi
Per prendere voti a
destra cosa è disposto a perdere?
Caro Michele Serra,
vorrei dare due notizie, una cattiva e una buona,
a Matteo Renzi. Quella
cattiva è che io, vecchio elettore di sinistra e
poi di centrosinistra, non voterò più per il suo partito.
Quella buona
è che il mio voto sarà “compensato” da quello di un mio amico
che ha sempre votato per Berlusconi
Lorenzo Carmignani (Arcore)
Caro Carmignani, la sua
sintesi è brutale ma polito logicamente fondata. Immagino che Renzi abbia
calcolato di perdere qualcosa “ a sinistra” pur di conquistare elettori di
altre parrocchie. Vedremo come andrà a finire. Ma il bilancio (spero che Renzi
lo sappia) non sarà solo quantitativo. Non si tratterà, cioè, solo di sapere se
i voti in entrata sono effettivamente più numerosi di quelli di uscita.
Si tratterà anche di
capire quale centrosinistra uscirà da questa trasmutazione. Per esempio sulle
questioni cruciali del lavoro e dei diritti: davvero è “razionale”, come scrive
il renziano Davide Serra, tagliare del 40 per cento i salari italiani di
Electrolux? E allora è irrazionale Obama che negli stessi giorni aumentava
quasi di altrettanto (da 7 a 10 dollari orari) il salario minimo garantito? Se
il renzismo potrà servire ad attirare su posizioni più civili e solidali una
parte dell’elettorato di centrodestra, sarà comunque un risultato di grande
portata politica, direi storico in un Paese come il nostro. Meglio – voglio
dire- che il su amico berlusconiano voti per Renzi piuttosto che per il famigerato
Silvio, non le pare? Ma a quale prezzo?
Mi sono ben noti i
sentimenti di amarezza, o di estraneità, di quelli come lei. Quelli come lei
assomigliano molto a quelli come me. Resto in attesa di capire un po’ meglio
che cosa sta accadendo e che cosa accadrà. Cerco, su Renzi, di non avere
pregiudizi, e quando ne ho penso a quanto incerta e imbelle è stata la sinistra
che lo ha preceduto. Ma lei mi faccia sapere, per ogni evenienza, dove è andato
a rifugiarsi, che magari la raggiungo.
Michele Serra – Il
Venerdì di Repubblica – 7 febbraio 2014
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