Un Principino per il
Regno di Arcore
C’era una volta il Regno di Arcore, il cui sovrano era Silvio
Primo. Che. Quando nasceva un figlio maschio, aveva l’abitudine di chiamarlo
Pier qualcosa. Un bel giorno, ne nacque anche uno che il re battezzò Pier
Matteo. Il neonato, però, disgraziatamente fu rapito nella culla da un gruppo
di comunisti arrivati dal Gran Ducato di Toscana. La cui intenzione era quella
di mangiarselo, come da tradizione bolscevica, alla Festa nazionale dell’Unità
che si svolgeva a Firenze. Per sua fortuna, il lattante ancora in fasce fu
sottratto nottetempo ai comunisti da una famiglia democristiana, che lo accudì
e lo crebbe finchè non diventò grande. Un giorno, Pier Matteo, divenuto nel
frattempo, per ironia della sorte, proprio il capo dei nemici del Regno di
Arcore, incontrò suo padre. I due si guardarono, si riconobbero, e finalmente
Silvio Primo potè di nuovo stringere a sé Pier Matteo. In un abbraccio
mortale…Ma non è tutto. Di lì a poco, rispuntò pure un altro figlio prodigio:
un certo Pier Ferdinando.
Dario Vergassola – Il Venerdì di Repubblica – 14 febbraio
2014
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